HANAU (Germania) - “È un giorno quanto mai triste per la Germania”, ha detto Angela Merkel, che ha definito la strage avvenuta mercoledì sera a Hanau, a venti chilometri da Francoforte, un crimine “agghiacciante”. “Il razzismo è un veleno, l’odio è un veleno che esiste nella nostra società”, ha aggiunto la cancelliera tedesca. L’attentato, classificato dagli inquirenti della Procura federale tedesca come un “presunto atto di terrorismo” di matrice “xenofoba” ha causato 11 vittime e quattro feriti. Secondo le riscostruzioni degli inquirenti, l’attentatore, Tobias Rathien di 43 anni, sarebbe arrivato intorno alle 10 di mercoledì sera in centro città su una macchina scura e avrebbe sparato all’impazzata in due shisha-bar, il ‘Midnight’ e ‘l’Arena Bar & Caffè’ molto frequentati dalla comunità turca. Le vittime della sparatoria sono nove, ma tra i morti ci sono anche il cecchino e la madre di 72 anni. Entrambi sono stati trovati senza vita nel suo appartamento. Rathien, avrebbe rivendicato il massacro in uno scritto ritrovato dagli inquirenti, affermando che alcuni popoli che non si possono più espellere dalla Germania vadano annientati. Tesi razziste e xenofobe sono inoltre contenute in una pagina su internet attribuita all’attentatore che diffondeva in rete la sue teorie di destra radicale. “Condanniamo questo massacro che attenta alla pace e alla libertà della nostra società”, ha affermato il ministro dell’Interno dell’Assia, Peter Beuth. Un rigurgito nazionalsocialista che preoccupa la Germania. La settimana scorsa, infatti, era stato sgominato un gruppo di terroristi di destra, che avrebbe voluto mettere a segno attentati contro musulmani profughi e politici per scatenare una guerra civile in Germania e sovvertire l’ordine democratico: erano state arrestate 12 persone.