WASHINGTON - L’amministrazione Trump ha avviato una delle più ampie offensive normative contro le cure di affermazione di genere per i minori negli Stati Uniti, presentando una serie di provvedimenti che, di fatto, potrebbero impedirne l’accesso in gran parte del Paese.

Il Dipartimento della Sanità e dei Servizi Umani (HHS) ha annunciato regole pensate per escludere ospedali e strutture sanitarie dai finanziamenti federali di Medicaid e Medicare qualora offrano trattamenti come bloccanti della pubertà, terapie ormonali o interventi chirurgici a persone sotto i 18 anni.

“Questa non è medicina, è malversazione”, ha dichiarato il segretario alla Sanità Robert F. Kennedy Jr. durante una conferenza stampa, sostenendo che tali procedure “sottraggono ai bambini il loro futuro”. Le nuove disposizioni vieterebbero inoltre l’uso di fondi federali Medicaid per finanziare questo tipo di cure, mettendo a rischio l’accesso in oltre venti Stati dove i trattamenti sono ancora legali e coperti dai programmi sanitari pubblici.

Le proposte non sono ancora definitive e dovranno passare attraverso un lungo iter regolatorio, che include consultazioni pubbliche e revisioni dei testi. È inoltre molto probabile che vengano impugnate in tribunale. Tuttavia, l’annuncio ha già avuto un effetto deterrente: diversi ospedali hanno sospeso o interrotto l’offerta di cure per minori transgender in previsione di possibili sanzioni finanziarie. Quasi tutte le strutture sanitarie statunitensi dipendono infatti dai fondi di Medicare e Medicaid, e perderli potrebbe comprometterne seriamente la sostenibilità.

Le misure si estendono anche allo State Children’s Health Insurance Program per i pazienti sotto i 19 anni. Parallelamente, l’HHS ha annunciato l’intenzione di escludere la disforia di genere dalla definizione di disabilità, mentre la Food and Drug Administration ha inviato lettere di avvertimento a diverse aziende che producono binder toracici, sostenendo che possano essere commercializzati solo per usi medici approvati.

Il pacchetto di iniziative va in direzione opposta rispetto alle raccomandazioni della maggior parte delle principali organizzazioni mediche statunitensi, tra cui l’American Medical Association, che hanno invitato a non limitare le cure per la disforia di genere. Le associazioni che si occupano di salute mentale e prevenzione del suicidio tra i giovani LGBTQ+ hanno parlato di misure pericolose.

Sul piano politico, l’iniziativa trova però un consenso non marginale. Un sondaggio AP-NORC condotto a maggio indica che circa metà degli adulti statunitensi approva l’approccio di Trump sulle questioni transgender. Alla conferenza stampa è intervenuta anche Chloe Cole, attivista conservatrice che ha raccontato la propria esperienza di “detransizione”, ringraziando l’amministrazione per aver dato ascolto alle sue richieste.

Le nuove regole si inseriscono in una strategia più ampia: fin dal primo giorno del suo secondo mandato, Trump ha firmato ordini esecutivi che riconoscono solo due sessi immutabili e limitano il sostegno federale alle transizioni di genere per i minori, oltre a escludere le atlete transgender dagli sport femminili.

Intanto, il Congresso discute ulteriori leggi restrittive. Il confronto tra governo, comunità medica e difensori dei diritti civili appare destinato a intensificarsi, con conseguenze profonde per il sistema sanitario e per le famiglie coinvolte.