I dati pubblicati ieri dall’Ufficio australiano di statistica (ABS) hanno mostrato che la popolazione del paese è aumentata del 2,5%, in gran parte a causa dell’incremento dei lavoratori e degli studenti d’oltreoceano.
Il governo ha ragione di ritenere che alcuni studenti stiano arrivando in Australia per lavorare piuttosto che per studiare.
Da domani entreranno in vigore nuove disposizioni, tra le quali il potere conferito alle autorità di impedire ai centri di istruzione ritenuti poco affidabili di reclutare studenti internazionali.
I cosiddetti “collegi fantasma” e le “fabbriche di visti” riceveranno notifiche preventive con le quali verranno avvertiti di avere sei mesi di tempo per mettersi in regola.
Se non dovessero rettificare le loro attività a questi centri verrà proibito permanentemente dal reclutare studenti stranieri.
Verrà inoltre introdotto un nuovo test per i futuri studenti, un questionario che chiederà loro di rispondere a domande sulle loro intenzioni di studio e sulla loro situazione economica.
Dovranno dichiarare di essere a conoscenza di cosa significhi essere un vero studente.
Il ministro degli Interni Clare O’Neil ha affermato che il governo sta riuscendo nel proposito di ridurre i numeri della migrazione netta.
“Da settembre, le azioni del governo hanno portato a un sostanziale calo dei livelli di migrazione, con le recenti concessioni di visti per studenti internazionali in calo del 35% rispetto all’anno precedente.”
“Le azioni di questo fine settimana continueranno a ridurre i livelli di migrazione, rispettando al tempo stesso i nostri impegni nella strategia sulla migrazione volti a riparare il sistema inefficiente che abbiamo ereditato”.