L’AVANA - Alcuni gruppi di studenti dell’Università dell’Avana hanno lanciato un appello a uno sciopero contro il recente aumento delle tariffe per i pacchetti dati internet, introdotto dalla compagnia statale Etecsa.
La protesta, ancora lontana da forme di mobilitazione di massa, si manifesta sotto forma di crescenti lamentele nei corridoi universitari, con l’obiettivo di ottenere una riduzione significativa dei prezzi. Gli studenti sostengono che il mancato accesso all’informazione contenuta in Retre vada a detrimento loro formazione.
Etecsa aveva annunciato lunedì un parziale ribasso dei prezzi, dopo le critiche ricevute per la nuova politica tariffaria introdotta il venerdì precedente. In particolare, è stato ridotto il volume dei dati nei piani sovvenzionati da 10 a 6 gigabyte al costo di 360 pesos (circa 3 dollari al cambio ufficiale, meno di uno sul mercato informale). Chi necessita di dati aggiuntivi, dovrà ora pagare fino a 3.360 pesos (circa 28 dollari ufficiali, o 11 sul mercato nero) per appena tre gigabyte in più.
Secondo il vice primo ministro Eduardo Martínez Díaz, il consumo medio mensile pro capite di internet a Cuba è di circa 10 gigabyte.
Il presidente Miguel Díaz-Canel ha riconosciuto sabato su X (ex Twitter) il malcontento e ha parlato di un governo che lavora “in mezzo al più criminale assedio”, riferendosi all’embargo statunitense.
Anche la presidente di Etecsa, Tania Velázquez Rodríguez, ha ammesso in un’intervista che le critiche degli utenti sono state ascoltate, pur sostenendo che le misure sono necessarie per mantenere i servizi.
La ministra delle Comunicazioni, Mayra Arevich, ha affermato che sono in corso discussioni con studenti e lavoratori universitari, mentre la prima segretaria dell’Ujv, Meyvis Estévez, ha assicurato che la Federazione degli studenti universitari è disponibile a collaborare con Etecsa per trovare soluzioni praticabili.