CANBERRA - A cinque minuti in auto da Capital Hill, la sede del Parlamento australiano di Canberra, si erige la scuola elementare di Yarralumla, un istituto bilingue italiano–inglese che accoglie poco meno di 500 studenti, dall’asilo fino all’Anno 6.

La coordinatrice del programma di italiano e insegnante per gli Anni 5 e  6, Lynden Lawton, che ha vissuto in Italia per molti anni da bambina, racconta come la scuola sia cresciuta nel corso degli anni, fino a diventare, nel 2009, una delle tre realtà dello Stato a offrire un programma bilingue.

L’istituto ha deciso di adottare l’approccio CLIL - Content and Language Integrated Learning - per insegnare la lingua perché, come spiega Lawton, “c’è una letteratura molto ampia sul tema; sono state condotte numerose ricerche su questo metodo e prodotto molto materiale a riguardo”.

“Tutte le ricerche fatte negli ultimi 15-20 anni mostrano la solidità di questo approccio – aggiunge –. Inoltre, è un metodo fortemente basato sulla visualizzazione, che favorisce particolarmente l’apprendimento da parte dei bambini”. 

“Alcune materie sono insegnate in italiano, mentre altre vengono affrontate in inglese, soprattutto quelle dove la parte linguistica o concettuale potrebbe rappresentare un ostacolo – commenta l’insegnante -. I ragazzi imparano l’aritmetica in inglese, mentre geometria, misurazioni e statistica sono insegnate in italiano, perché più legate all’ambito visivo. Anche la storia viene studiata in inglese; alle scuole elementari si impara, infatti, soprattutto la storia australiana”.

I docenti si confrontano costantemente durante l’anno, per assicurarsi di essere sempre informati e allineati sulle attività svolte in classe e garantire la copertura di tutti gli argomenti previsti dal programma.

Gli studenti della sezione bilingue sono sicuramente ragazzi molto capaci.

A loro è richiesto uno sforzo importante in termini di concentrazione e di impegno; devono, infatti, imparare una lingua e contemporaneamente elaborare e assimilare i contenuti trasmessi.

“Il grande vantaggio che il bilinguismo offre a questi ragazzi è di imparare a pensare fuori dagli schemi, affrontando i problemi in maniera innovativa. Saranno persone capaci di andare al di là dei propri limiti, essendo stati abituati a pensare in modo non convenzionale”, sostiene Lawton, che prosegue:

“Gli studenti imparano anche che una lingua è parte integrante della cultura che rappresenta, dando loro gli strumenti per interpretare le differenze culturali. Inoltre, insegna loro la geografia, la storia e la letteratura”.

Molti dei ragazzi iscritti alla sezione bilingue provengono da famiglie di origine italiana, sebbene spesso non parlino la lingua a casa, mentre gli insegnati sono madrelingua. 

La scuola può inoltre contare sulla collaborazione di una delle insegnanti dell’Ambasciata, dedicata alle classi dei bambini più piccoli.

La relazione con l’Ambasciata è molto stretta anche per quanto riguarda le attività fuori dalla classe.

Prima della pandemia venivano organizzate diverse feste e momenti di incontro: in occasione della Festa della Repubblica e di una giornata dedicata alla comunità italiana, i ragazzi venivano accolti all’Ambasciata, dove si esibivano cantando delle canzoni.

La scuola vanta una serie di iniziative importanti, sospese dal 2019, ma che si spera potranno riprendere il prossimo anno, in particolare lo scambio con la scuola italiana di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. 

“Dal 2012, ogni due anni, abbiamo organizzato una visita alla scuola elementare di Scanzorosciate, dove i nostri alunni frequentavano la classe con i loro coetanei italiani, che li ospitavano anche in famiglia”, racconta Lynden Lawton. 

Gli studenti, accompagnati dai genitori, avevano così la possibilità di vivere a stretto contatto con una famiglia italiana, migliorare la lingua e conoscere da vicino la cultura del Bel Paese.

Le insegnanti di Yarralumla facevano lezione di inglese ai bambini italiani e, mentre i ragazzi erano a scuola, per i genitori che li accompagnavano venivano organizzate visite e attività culturali.

“Non vediamo l’ora di poter ricominciare questo programma di scambio, che ha avuto così tanto successo da farci pensare di farlo tutti gli anni”, conclude l’insegnante.

Per quest’anno la scuola di Yarralumla ospiterà tre giovani tirocinanti dall’Università di Bergamo, che affiancheranno gli insegnanti per tre mesi, un’esperienza arricchente per tutti e una bella novità dopo la pandemia.