KHARTOUM - Colpo di Stato in Sudan, dove i militari hanno arrestato il primo ministro Abdalla Hamdok, oltre ad alcuni membri civili del Consiglio sovrano di transizione e un certo numero di ministri.
Lo rende noto il ministero dell’Informazione confermando la notizia data da alcuni media. Dopo aver rifiutato di sostenere il colpo di Stato, “il Primo ministro è stato portato verso un luogo ignoto”, come precisa il comunicato.
Il generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente del Consiglio militare di transizione, ha dichiarato che “l’esercito assicurerà il passaggio democratico fino all’attribuzione del potere a un governo eletto” e ha annunciato un coprifuoco, lo scioglimento del Consiglio dei ministri e del Consiglio sovrano e la creazione di un governo di “persone competenti”.
Il Comitato dei medici sudanesi segnala “tre morti e più di 80 feriti” negli incidenti seguiti al colpo militare, come riferisce un tweet di Al Jazeera. “Due anime rivoluzionarie si sono levate in cielo dopo essere state abbattute dalle forze del golpe del Consiglio militare”, ha affermato sulla propria pagina Facebook il Comitato centrale dei medici del Sudan, un sindacato indipendente di sanitari, riferendo che c’è anche “un gran numero di feriti, più di 80”.
“In questi ultimi giorni eravamo tutti in attesa di questo momento, i segnali erano stati chiari, c’era movimento di gruppi legati al Jem di Minni Minnawi e agli islamisti, i quali avevano organizzato il corriere per portare dimostranti davanti alla sede del Palazzo presidenziale, di fatto senza trovare ostacoli da parte dell’esercito che è sostenuto da questi stessi gruppi”. Questo il racconto a caldo di una fonte di InfoAfrica/Rivista Africa di quanto sta avvenendo in queste ore a Khartoum.
Da giorni, prosegue la fonte, oltre alle manifestazioni c’erano personalità varie che si esprimevano a favore dei dimostranti e dell’esercito: “Con il senno del poi appare evidente che stavano preparando il terreno per quanto avvenuto oggi. Era anche aumentata la criminalità nelle zone periferiche, era stata insomma creata quella sensazione che ci voleva per favorire una presa di posizione dei militari”.
Gli Usa sono “profondamente allarmati” dalle notizie sul colpo di Stato in Sudan e “chiedono l’immediato rilascio del Primo ministro e delle altre persone che sono state arrestate”: lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price.
“Le azioni di oggi sono in duro contrasto con la volontà del popolo sudanese e le sue aspirazioni di pace, libertà e giustizia”, ha sottolineato il portavoce, aggiungendo che “gli Stati Uniti continuano a sostenere fortemente la domanda del popolo sudanese per una transizione democratica”.