MILANO - Venerdì, a due giorni dal suo 83esimo compleanno, Silvio Berlusconi riceve un regalo inaspettato direttamente da Matteo Renzi.  Il leader di Italia Viva, prendendo spunto dalla notizia sull’indagine a carico dell’ex cavaliere, oltre che per le stragi del 1993-94 a Milano, Firenze e Roma (vedi pagina 6), anche per l’attentato a Maurizio Costanzo, si schiera a difesa di Silvio Berlusconi e attacca con impeto la magistratura fiorentina, la stessa che negli scorsi mesi ha anche messo sotto accusa i suoi genitori Laura Bovoli e Tiziano Renzi. “Vedere che qualche magistrato della Procura della mia città  da anni indaghi sull’ipotesi che Berlusconi sia responsabile persino delle stragi mafiose o dell’attentato a Maurizio Costanzo mi lascia attonito- scrive Renzi - Berlusconi va criticato e contrastato sul piano della politica. Ma sostenere 25 anni dopo, senza uno straccio di prova, che egli sia il mandante dell’attentato mafioso contro Maurizio Costanzo significa fare un pessimo servizio alla credibilità delle Istituzioni italiane. Di tutte le Istituzioni”. 
La difesa è talmente appassionata da costringere i partiti del centrodestra, con cui Berlusconi dovrebbe ricomporre la coalizione, ad intervenire anche loro a difesa del leader di Forza Italia. “Basta a giudici che usano risorse pubbliche per indagini senza logica”, si fa sentire allora subito Matteo Salvini. E’ “accanimento giudiziario”, arriva a ruota anche Giorgia Meloni.
Ma l’intervento dei due quasi alleati deve essere stato percepito come tardivo da Silvio Berlusconi, che sabato non ricambia le attenzioni di Salvini e Meloni, anzi.
Intervenendo ad un convegno di Forza Italia a Milano il leader azzurro appare infatti piuttosto  battagliero, e non solo, come è logico nei confronti del governo Pd e M5s, accusati da Berlusconi di essere rispettivamente “giustizialista” il primo e “anche manettaro” il secondo. “Siamo inconciliabili” afferma il leader di Forza Italia, che poi, parlando delle inchieste accusa: “Me ne hanno fatte di tutti i colori in questi anni, anche l’altro giorno, avete visto? Hanno ancora paura di me”. Ma lui non si arrenderà, assicura alla platea e non permetterà nemmeno che Forza Italia sia messa in un angolo, nemmeno dagli alleati. “Siamo stati noi a far entrare nel governo Lega e fascisti. - afferma - Li abbiamo legittimati noi, li abbiamo costituzionalizzati noi”. “Il centro destra - ha continuato - lo abbiamo inventato noi. Siamo nel centro destra di cui siamo il cervello, siamo il cuore e la spina dorsale. Senza di noi il centro destra non sarebbe esistito né esisterebbe”. Pertanto, conclude Berlusconi, “siamo obbligati a stare nel centro destra, se loro non avessero noi sarebbero una destra estremista. Incapaci di vincere e di governare”.
Parole che non possono aver fatto molto piacere a Matteo Salvini, il quale però, intento a convincere Berlusconi a ricostituire l’alleanza, cerca di fare buon viso a cattivo gioco: “basta parlare di fascismo”, commenta. Molto più aspra la risposta invece di Fratelli d’Italia, che ha definito “tristi” le dichiarazioni di Berlusconi. Definire “fascisti i suoi alleati come strumentalmente fa la sinistra più becera e ottusa che ha sempre combattuto - dice Stefano Maullu, membro dell’esecutivo del partito di Giorgia Meloni - offende una storia di valori e persone”.