Per lo spettacolo della superLuna, più grande, luminosa e vicina, la Qantas, compagnia aerea di bandiera australiana, ha organizzato addirittura un volo, con tanto di champagne e tartine prima del decollo e dopo l’atterraggio.

Il fenomeno, il secondo di questo 2021, si verifica quando il nostro unico satellite raggiunge il plenilunio nel punto più prossimo alla Terra, a 357.458 chilometri. Uno spettacolo, quello di ieri notte, arricchito da queste parti del mondo anche da un’eclissi totale, risultata visibile solo in Oceania e alcune zone in America e Asia.

Fenomeno sempre affascinante, seppur non rarissimo, ma forse non tutti sanno che quello della cosidetta “Luna rossa” era considerato da alcuni popoli del passato un presagio di sventura. In particolare tra gli indiani che la chiamavano “Luna Comanche” e che per l’omonimo popolo quando spuntava propiziava gli spiriti maligni, e consigliava quindi di rimanere nel proprio villaggio.

Luna per sortilegi e “cattiva medicina”, dunque. In realtà, pare invece che le scorribande dei Comanches, durante la quale cavalcavano in cerca di cavalli, prigionieri e armi, avvenivano più semplicemente ogni qual volta ci fosse la luna piena, che consentiva loro di vedere meglio di notte.

A differenza di altre tribù che pare invece non mettessero fuori il naso dalla tende per paura che nel buio la loro anima, in caso di prematura dipartita, non riuscisse a trovare la strada per le celesti praterie.

Sempre nelle notti di SuperLuna, Luna rossa o Comanche che dir si voglia, nelle avventure a fumetti di Tex Willer si manifestava il Diablero, una creatura rinchiusa nella forma di un uomo al comando di un branco di lupi a spargere il terrore nella Sierra del Hueso... ma questa è tutta un’altra storia.