BUENOS AIRES – La causa conosciuta come “Sur Finanzas” ha aggiunto nelle ultime ore un capitolo di forte impatto per il calcio argentino. Su ordine del giudice federale di Lomas de Zamora, Luis Armella, la Polizia Federale ha dispiegato ieri, martedì 9 dicembre, un’operazione simultanea, con oltre 30 perquisizioni, in diversi luoghi legati all’Afa (Asociación de futból argentino) e a circa 17 istituzioni sportive.

Tra i luoghi ispezionati figurano la sede centrale dell’Afa in calle Viamonte 1366, in pieno centro della capitale, il centro di Ezeiza dove lavora la Selección, gli uffici della Liga Profesional e le sedi di club di prima e seconda divisione.

Gli inquierenti cercano documentazione e supporti elettronici che permettano di ricostruire il circuito finanziario sotto la lente. Nel mirino c’è la società Psp Sur Finanzas S.A., di proprietà dell’imprenditore Ariel Vallejo, indicata dalla giustizia come possibile veicolo per riciclare fondi, attraverso accordi con club che attraversavano difficoltà economiche.

Secondo l’ipotesi principale, l’azienda avrebbe concesso prestiti “gonfiati” o strutturati, attraverso contratti di sponsorizzazione e diritti televisivi: i club ricevevano una somma minore, ma firmavano una ricevuta per importi più elevati, e la differenza tornava alla finanziaria per essere poi reintrodotta nel sistema.

Tra le istituzioni interessate dai provvedimenti compaiono Barracas Central, Banfield, Racing, Independiente, San Lorenzo, Argentinos Juniors, Morón, Armenio, Excursionistas, Acassuso, Brown de Adrogué e Los Andes, tra le altre. Alcune di esse avrebbero mantenuto rapporti commerciali con Sur Finanzas negli ultimi tre anni, periodo nel quale la società è diventata sponsor di tornei dell’Afa e di varie squadre.

Parallelamente alle perquisizioni, la procuratrice incaricata del caso, Cecilia Incardona, ha disposto di revocare il segreto fiscale e bancario dei club indagati, per analizzare trasferimenti, contratti e movimenti che possano collegare le istituzioni a operazioni di riciclaggio o evasione. La causa è nata dopo denunce di organismi tributari nazionali, che avevano rilevato flussi milionari tra la finanziaria e enti sportivi.

L’avanzamento giudiziario avviene inoltre in un contesto politico delicato. Vallejo è considerato vicino a Claudio “Chiqui” Tapia, presidente dell’Afa, in cui rapporti con Javier Milei sono ogni giorno più tesi. 

Lo sfondo del conflitto è l’intenzione del governo di permettere che i club adottino la figura delle Sociedades anónimas deportivas (Sad), abbandonando il modello tradizionale di associazioni civili senza scopo di lucro. L’Afa, invece, sostiene nel suo statuto restrizioni alla partecipazione di enti con fini di lucro, cosa che in pratica impedirebbe loro di competere nei tornei ufficiali, se non venissero modificate le norme interne.

Per ora non ci sono imputazioni pubbliche contro dirigenti di club o dell’Afa, ma la giustizia vuole determinare se le istituzioni abbiano funzionato come parte necessaria del meccanismo o se siano state utilizzate come schermo finanziario. La sitauzione minaccia di rendere più gravew la crisi di credibilità della dirigenza del calcio locale, con conseguenze sia giudiziarie sia politiche, proprio mentre il dibattito sul modello di gestione dei club torna a dividere il Paese.