SYDNEY - Dopo aver affermato in un’intervista a ABC che il governo favorirebbe migranti indiani perché più inclini a votare per i laburisti, Price è stata accusata di aver offeso una delle comunità più numerose e integrate del Paese.
Sotto pressione per scusarsi, la senatrice ha diffuso una lunga nota sui social in cui ha ammesso che le sue parole sono state “una svista”, ma precisando di non avere alcuna intenzione di presentare scuse formali. Price ha anzi spostato il mirino sul collega Alex Hawke, manager degli affari parlamentari dell’opposizione, accusandolo di aver ripreso un suo collaboratore e di averle rivolto velate minacce. “Più tardi gli ho scritto su WhatsApp per denunciare il suo comportamento codardo e inappropriato”, ha spiegato Price, aggiungendo che la vera “questione femminile” nei Liberali è la mancanza di sostegno quando le donne subiscono attacchi interni.
Hawke ha replicato con toni concilianti, sostenendo di aver già accettato le spiegazioni della senatrice e di voler riportare la discussione sul tema della sostenibilità dei flussi migratori. Tuttavia, fonti interne riferiscono che diversi colleghi liberali erano rimasti “mortificati” dalle frasi di Price e preoccupati per i danni arrecati ai rapporti con la comunità indiana.
L’opposizione, guidata da Sussan Ley, ha cercato di correre ai ripari. Ieri, la neo-leader ha fatto visita a “Little India” a Sydney, dove ha espresso “apprezzamento e sostegno” agli australiani di origine indiana, pur evitando di scusarsi a nome della sua senatrice. “I commenti erano sbagliati, ma sono stati corretti. Ciò che conta ora è ribadire il valore che riconosciamo a questa comunità”, ha dichiarato.
Il caso ha riportato al centro del dibattito politico i livelli di immigrazione. La Coalizione ritiene che il numero attuale di visti permanenti (180mila) sia troppo elevato e propone di ridurlo tra 140mila e 160mila. La preoccupazione, sottolineano esponenti come il senatore Paul Scarr, non riguarda i migranti in sé, ma la capacità del Paese di fornire infrastrutture, lavoro e servizi adeguati.
Tuttavia, molti osservatori ritengono che l’attacco di Price rischi di essere letto come parte di una più ampia lotta interna per il controllo della sezione liberale del New South Wales. In questo quadro, le polemiche personali rischiano di oscurare il dibattito sostanziale sulla politica migratoria australiana, mentre la frattura all’interno del partito appare allargarsi.