Una chiesa centenaria è stata spostata per intero, percorrendo circa cinque chilometri nel nord della Svezia, per far spazio all’espansione di una delle più grandi miniere sotterranee di ferro del mondo. L’edificio religioso, costruito nel 1912, è simbolo della città di Kiruna, che negli ultimi anni è stata oggetto di un progetto senza precedenti: il trasferimento fisico di quasi tutto il centro abitato a causa dei rischi di cedimenti del terreno provocati dall’attività estrattiva. Ad accoglierla la chiesa nella sua nuova destinazione, tra cittadini, tecnici e curiosi, c’era anche il re svedese Carlo XVI Gustavo, che ha voluto testimoniare l’importanza storica e culturale di questo straordinario intervento. “È bello vedere che spostate la chiesa, che è molto significativa”, ha dichiarato il sovrano, visibilmente colpito, parlando con Stefan Holmblad Johansson, responsabile del progetto per la compagnia mineraria LKAB, che gestisce la miniera.

La vicenda della chiesa è parte integrante del piano di rilocalizzazione dell’intera città di Kiruna, una delle più settentrionali del Paese, fondata proprio sopra un giacimento di ferro di enorme valore. Col passare degli anni, le attività estrattive hanno destabilizzato il terreno, rendendo rischioso continuare a vivere in alcune zone. Da qui la decisione, presa oltre un decennio fa, di spostare progressivamente la città a una nuova area più sicura. Il trasferimento ha coinvolto non solo abitazioni private e uffici pubblici, ma anche edifici storici di valore simbolico e architettonico, come appunto la chiesa in legno, una delle più grandi del suo genere in Svezia. Spostare una struttura di tale importanza e dimensione non è stato semplice. Dopo anni di pianificazione e studio, la chiesa è stata sollevata e posizionata su un sistema di trasporto speciale, probabilmente una combinazione di slitte motorizzate o piattaforme mobili, per evitare qualsiasi danno alla sua struttura. Anche gli interni sono stati preservati con la massima attenzione. Si tratta di una delle operazioni di trasloco architettonico più complesse mai realizzate nel Paese, simbolo di un raro equilibrio tra progresso economico e tutela del patrimonio culturale.