WASHINGTON - Un giudice federale ha confermato la legittimità di una delle misure più controverse dell’amministrazione Trump: l’imposizione di una tassa da 100.000 dollari sui visti di lavoro altamente qualificati. La sentenza rappresenta una vittoria politica per la Casa Bianca, che punta a ridisegnare il mercato del lavoro statunitense sotto il segno della priorità ai cittadini statunitensi.
Il giudice federale Beryl Howell ha respinto i ricorsi presentati dalle associazioni di categoria, stabilendo che il Congresso ha conferito al presidente poteri statutari sufficientemente ampi per agire in nome dell’interesse economico e della sicurezza nazionale. Secondo la sentenza, il proclama di Trump è “legittimo e resiste alle contestazioni”, blindando di fatto il provvedimento contro ogni ulteriore interferenza giudiziaria immediata.
La misura colpisce direttamente i visti H1B, la porta d’ingresso principale per scienziati, ingegneri e programmatori informatici stranieri. Creato per colmare la carenza di competenze rare negli Stati Uniti, questo visto permette a 85.000 lavoratori all’anno (per il 75% provenienti dall’India) di operare nel Paese per un periodo fino a sei anni.
Con l’introduzione di una tassa così elevata per ogni sponsorizzazione, il costo per assumere un talento internazionale diventa proibitivo per molte aziende, realizzando l’obiettivo di Trump di limitare l’accesso ai lavoratori stranieri a favore della manodopera locale.
La decisione ha scatenato un’ondata di indignazione che unisce settori apparentemente distanti. La Camera di commercio degli Stati Uniti e l’Associazione delle università americane hanno guidato la battaglia legale: sostengono che il presidente abbia travalicato le proprie competenze, minando la competitività tecnologica degli Usa.
In un procedimento parallelo, una coalizione di ospedali e sindacati ha lanciato l’allarme: secondo i ricorrenti, la tassa rende di fatto impossibile il reclutamento di medici e insegnanti stranieri, figure professionali già carenti nel sistema statunitense.