ISLAMABAD - Sembra per ora reggere la tregua delle ostilità tra India e Pakistan, dopo l’escalation della scorsa settimana, quando le tensioni tra queste due potenze nucleari con una lunga storia di rivalità, hanno raggiungto livelli di pericolosità senza precedenti negli ultimi vent’anni.
La scorsa settimana, l’Esercito indiano aveva denunciato una serie di “attacchi multipli” condotti dalle forze armate pachistane con droni e altre munizioni lungo l’intero confine occidentale. Il nuovo fronte si è aperto dopo che mercoledì scorso l’India ha colpito diversi obiettivi in territorio pachistano, definiti “campi terroristici”, in risposta all’attentato del 22 aprile scorso nella regione del Kashmir indiano, attentato che Nuova Delhi attribuisce a Islamabad.
Il Pakistan ha negato ogni coinvolgimento, ma da allora le due nazioni si sono scambiate intensi colpi di artiglieria, incursioni aeree e attacchi con droni che hanno provocato decine tra morti e feriti.
Sabato, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha poi comunicato che, insieme al vicepresidente JD Vance, ha condotto una serie di colloqui con alti dirigenti dei due Paesi, a partire dai primi ministri indiano Narendra Modi e quello pachistano Shehbaz Sharif, per prortare avanti la mediazione. Nelle trattative sono stati coinvolti anche i ministri degli Esteri e i capi delle forze armate dei due paesi in conflitto.
“Sono lieto di annunciare che i governi di India e Pakistan hanno concordato un immediato cessate il fuoco e di far partire colloqui su un ampio set di questioni in sito neutrale - ha scritto Rubio -. Lodiamo i primi ministri Modi e Sharif per la loro saggezza, prudenza e senso dello Stato nello scegliere la via della pace”.
Da parte sua, il presidente americano Donald Trump è intervenuto dicendosi “molto orgoglioso” che i due Paesi abbiano accettato di cessare le ostilità e ha annunciato che gli Stati Uniti incrementeranno gli scambi commerciali con entrambi. “Sono molto orgoglioso della forza e del potere incrollabile dei dirigenti indiani e pakistani, che hanno avuto la saggezza di capire che era tempo di porre fine all’aggressione in corso che avrebbe potuto portare tante morti e distruzioni”.
Alla notizia del cessate il fuoco, sono seguite più volte le accuse reciproche di violazione della tregua, ma il Pakistan ha assicurato di “rimanere impegnato all’attuazione fedele” della cessazione delle ostilità con l’India, dopo che Nuova Delhi lo aveva accusato di aver violato la tregua.
In una nota, dopo aver incolpato a sua volta l’India per le violazioni che aveva denunciato, il ministero degli Esteri di Islamabad ha rivendicato che le sue forze “stanno gestendo la situazione con responsabilità e moderazione”.
“Crediamo che qualsiasi problema nell’attuazione del cessate il fuoco debba essere affrontato attraverso la comunicazione ai livelli appropriati. Anche le truppe sul terreno dovrebbero esercitare moderazione” ha scritto nel comunicato.