ROMA - “La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo. Lo stanno pagando in particolare, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un’audizione alla Camera, aggiungendo che “questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le nostre coscienze” e che “la legittima reazione del Governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. 

Il ministro ha ribadito che i bombardamenti “devono finire” e che “l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto”, sottolineando anche che Hamas deve liberare gli ostaggi ancora nelle sue mani, che “hanno il diritto di tornare alle proprie case”, ma anche che “l’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile”. 

Tajani ha quindi espresso il pieno sostegno dell’Italia al piano arabo a guida egiziana per la ripresa e la ricostruzione della Striscia, definendolo come “incompatibile con qualsiasi ipotesi di sfollamento forzato”, e ha ricordato che, come ribadito anche insieme al ministro Crosetto, l’Italia è pronta a contribuire a una missione internazionale di mantenimento della pace sotto l’egida Onu e a guida araba. 

Secondo il vicepremier, infatti, il ruolo dei Paesi arabi moderati è “la chiave di volta per costruire una nuova architettura politica e di sicurezza nella regione”. Per questo, durante la Presidenza italiana del G7, ha voluto coinvolgere Paesi del mondo arabo alla riunione dei ministri degli Esteri di Fiuggi, e invitare al G7 di Pescara rappresentanti israeliani, palestinesi e libanesi, offrendo loro “per la prima volta un’importante occasione di dialogo”. 

È poi intervenuto anche sul tema dell’antisemitismo, affermando che “non si possono far ricadere sugli ebrei le azioni del Governo israeliano: nessuno dovrà mai più avere paura perché ebreo”, invitando “chi fomenta l’antisemitismo per piccole, miopi convenienze di bottega” a fermarsi, perché “il virus dell’antisemitismo non può e non deve avere diritto di cittadinanza nelle nostre società”. 

Prima dell’informativa, l’Aula ha osservato un minuto di silenzio “per le vittime palestinesi e israeliane della guerra di Gaza”, su richiesta del ministro. L’unico applauso bipartisan è arrivato quando Tajani ha ricordato le minacce e gli insulti ricevuti da Liliana Segre, senatrice a vita sopravvissuta ai campi di concentramento. 

Le parole del ministro sul “virus dell’antisemitismo per interessi di bottega” sono state accolte da mugugni e proteste dell’opposizione, e in particolare Bonelli e Fratoianni (Avs) e Ricciardi (M5s) hanno protestato perché Tajani avrebbe rivolto loro direttamente lo sguardo.