MOSCA – “Noi non siamo nemici di nessuno, siamo costruttori di pace”.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha messo in chiaro il ruolo che l’Italia intende svolgere sul conflitto in Ucraina, all’indomani dell’esclusione da parte della Russia di una “partecipazione” di Roma e dell’Europa “al processo di pace” per il conflitto.

“Vista la posizione anti-russa, l’Italia non può essere un partecipante al processo di pace per l’Ucraina, perché le relazioni con la Russia attraversano la crisi più profonda dalla Seconda guerra mondiale, e di questo è indubbiamente responsabile il governo di Roma”, l’attacco è arrivato direttamente da Mosca nel giorno in cui Vladimir Putin ha lanciato i segnali più distensivi ed espliciti per l’apertura di negoziati con Donald Trump.

Il messaggio è quindi chiaro: Mosca non ha bisogno di mediatori, specie nell’Unione europea, ora che un canale di dialogo diretto, sull’Ucraina e non solo, si va aprendo con la nuova amministrazione americana. Alcuni osservatori ritengono che contatti tra i due staff siano già in corso. Il capo del Cremlino si è spinto anche oltre, parlando di rapporti con il tycoon che sono sempre stati basati sul pragmatismo e la fiducia, e lodandone “l’intelligenza”.

Putin ha difatti affermato che se Trump fosse stato alla Casa Bianca nel 2022, il conflitto in Ucraina forse non sarebbe scoppiato, ma purtroppo “gli era stata rubata la vittoria”.

Le parole di Putin sono arrivate poche ore dopo che, in un’intervista, Trump ha espresso una pungente critica nei confronti di Zelensky: “Il presidente ucraino non è un angelo”, ha detto, ricordando anche i “miliardi di dollari” spesi dagli Usa per sostenere l’Ucraina. Se a questo si aggiunge che Putin è tornato a ipotizzare un’esclusione dai negoziati di Zelensky – giudicato “illegittimo” dopo la scadenza ufficiale del suo mandato nel maggio scorso – ce n’è abbastanza per far suonare più di un campanello d’allarme.

Il presidente Zelensky ha bollato come “impossibile” qualunque piattaforma negoziale senza l’Ucraina e ha invitato gli alleati lavorare per trovare il giusto formato per qualsiasi prossimo colloquio con Mosca. Tajani, dal canto suo, ha dichiarato che l’Italia “non è in guerra con la Russia, ma difende il diritto dell’Ucraina a essere uno Stato indipendente”: “[In quanto Unione Europea] avremo tutti quanti un ruolo nella costruzione della pace”.

Diplomatici Usa hanno intanto richiesto un’esenzione per Kiev dal congelamento di 90 giorni degli aiuti esteri e dagli ordini di “interruzione del lavoro”.