PALERMO - Un vasto scandalo di corruzione e concussione ha scosso il Policlinico Universitario di Palermo. La Procura ha chiesto l’arresto per 15 persone, tra impiegati ospedalieri e impresari di pompe funebri, accusati di aver creato un vero e proprio “sistema” illecito attorno alla camera mortuaria, noto come il “business del caro estinto”. 

Gli indagati, pochi giorni fa trasferiti dalla direzione del Policlinico ad altri incarichi, dovranno ora affrontare gli interrogatori preventivi disposti dal Gip, al termine dei quali verrà decisa l’applicazione di misure cautelari. 

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Palermo attraverso intercettazioni e pedinamenti, ha svelato una gestione “alternativa” delle salme. Gli indagati, facendo leva sull’attaccamento alle tradizioni e sulla fragilità emotiva dei parenti in lutto, estorcevano somme di denaro per facilitare pratiche altrimenti vietate. 

In particolare, il sistema si basava sulla promessa di “liberare” le salme dei defunti per consentire ai familiari di portarle a casa e celebrare il funerale secondo la tradizione, pratica che i regolamenti di polizia mortuaria vietano in caso di decessi avvenuti in corsia di ospedale. 

Il tariffario illecito andava dai 50 ai 400 euro per il “rilascio” le salme, celebrazione dei funerali e il trasporto delle bare. 

Le ipotesi di reato formulate dalla Procura, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, sono di associazione a delinquere, corruzione e concussione. Tra i soggetti per cui è stato richiesto l’arresto figurano quattro dipendenti pubblici che lavoravano presso la camera mortuaria del Policlinico (Salvatore Lo Bianco, Marcello Gargano, Antonio Di Donna e Giuseppe Anselmo). Oltre a undici tra titolari e dipendenti di agenzie funebri: Francesco Trinca, Nunzio Trinca, Domenico Abbonato, Davide Madonia, Natale Mannino, Antonio Mineo, Angelo Milani, Giuseppe Maggio, Giacomo Marchese, Daniele Bonura e Marcello Spatola. 

L’indagine ha preso il via dalla denuncia di un impresario funebre milanese, al quale Francesco Trinca, di un’agenzia palermitana, avrebbe chiesto 100 euro per “quello della camera mortuaria perché qua funziona così” per la salma di un turista greco da trasportare a Milano.