HOBART – A una settimana dalle dimissioni del candidato per Franklin, Dean Ewington, che si era schierato contro il confinamento per il Covid-19, la campagna liberale è scossa dalla citazione in Tribunale di Adam Brooks, per reati relativi allo stoccaggio sicuro, di munizioni, per armi da fuoco.
Brooks, candidato per Braddon, e in Parlamento dal 2010, è stato costretto a dimettersi durante l’ultimo mandato del governo Gutwein, dopo il rapporto della Commissione Integrità, che aveva sollevato obiezioni per la gestione di una sua impresa, mentre era ministro responsabile per le Risorse minerarie.
Una portavoce della polizia ha confermato che un 45enne della zona nordoccidentale della Tasmania è stato citato in Tribunale per stoccaggio incorretto di munizioni: “Dovrà comparire presso il Tribunale dei magistrati di Devonport, in data da decidersi”, ha detto.
Brooks ha fatto sapere in un comunicato di essere un tiratore a segno e di aver già parlato con gli inquirenti.
“Ho parlato con Dean e mi ha riferito che si difenderà vigorosamente dalle accuse; pertanto rimane un nostro candidato”, ha detto il premier Peter Gutwein.
Elevato nel Consiglio dei ministri, nel 2016, Brooks era stato rispedito tra i peones (i parlamentari senza responsabilità, ndr) per aver fuorviato il Parlamento in relazione all’uso del profilo email privato, relativo alla sua compagnia, Maintenance Systems Solutions.
Brooks ha quindi vinto le preselezioni per le elezioni statali del 2018, attestandosi più di 10.000 voti primari, e lo stesso anno la Commissione Integrità lo ha completamente scagionato da ogni irregolarità in relazione a violazioni del Codice ministeriale, ma non in base al protocollo istituito dall’ex premier, Will Hodgman, che prevedeva che i parlamentari lo tenessero informato dei loro interessi extraparlamentari.
Inoltre, la Commissione ha riconosciuto che il candidato liberale ha doppiamente cancellato lettere di posta elettronica rilevanti sia a questioni personali che politiche.
Dopo un periodo di congedo per malattia Brooks si è dimesso, continuando a professare la sua piena innocenza. Al Congresso liberale dello scorso dicembre è stato eletto tesoriere del Partito.
Ma se i liberali perdono pezzi, in vista delle elezioni del primo maggio, i laburisti non sono da meno. La settimana scorsa il presidente del Partito è stato costretto a dimettersi da candidato per Clark, dopo le rivelazioni di una ex collega su messaggi telefonici particolarmente volgari che le avrebbe inviato sette anni fa.
McGregor, messo sotto pressione dalla leader laburista, ha ora minacciato di citare in Tribunale Rebecca White per diffamazione, per commenti pronunciati dopo le sue dimissioni.
La donna, che ha chiesto la massima riservatezza sulla sua identità, ha presentato un esposto firmato al segretario del Partito laburista della Tasmania, Stuart Benson, il 4 aprile scorso, nel quale sosteneva che i messaggi erano altamente inappropriati e che voleva denunciarli, visto il profilo pubblico di McGregor.
Nell’esposto, la donna sostiene di aver ricevuto, mentre era in maternità, un primo messaggio di McGregor, nel quale la invitava a raggiungerlo al pub : “Quando ho declinato l’invito, spiegando che ero a casa e mi stavo occupando di un neonato, ha insistito, inviandomi un altro messaggio con la fotografia di un pene e un terzo che conteneva un insulto”.
McGregor, in conferenza stampa mercoledì scorso, ha spiegato che i messaggi, pur scurrili, erano stati inviati per scherzo, e che era accanto alla moglie mentre lo scriveva, aggiungendo di essersi scusato profusamente con la donna, che per altro lo ha assistito nella campagna elettorale quando è stato candidato per il seggio di Clark alle elezioni federali del 2019.
McGregor ha rifiutato di fornire ulteriori commenti attraverso un portavoce, mentre la donna che lavorava con lui si è detta disposta a mostrare i messaggi in Tribunale, se necessario.