HOBART – Il premier della Tasmania Jeremy Rockliff ha avviato consultazioni con i colleghi del gruppo parlamentare liberale per verificare la loro disponibilità ad andare ad elezioni anticipate, per risolvere l’impasse che si è creata con i due parlamentari indipendenti (ex liberali), che consentono al governo di rimanere in carca pur essendo in minoranza.

Lunedì Rockliff aveva detto di considerare seriamente una visita al governatore generale per chiedergli di sciogliere le camere, dopo l’incontro avuto venerdì con Lara Alexander e John Tucker, ai quali aveva dato loro un ultimatum sulle nuove condizioni di sostegno al governo.

Entrambi gli indipendenti, che hanno tagliato i ponti con il gruppo parlamentare di governo in dissidio sulla costruzione del nuovo stadio di Afl a Hobart, avevano intenzione di mantenere i termini dell’accordo siglato lo scorso maggio, che garantivano la fiducia al governo e l’erogazione dei fondi essenziali all’esecutivo. Ciò, secondo Rockliff, non sarebbe più sufficiente, dato che i due rimangono liberi di poter appoggiare proposte dei laburisti e dei verdi. “Ho avuto un incontro costruttivo con Lara e John che sfortunatamente non ha avuto il risultato che mi auspicavo, che avrebbe dato la stabilità necessaria al governo per continuare a governare”, ha dichiarato il premier. 

Da maggio, quando Alexander e Tucker hanno annunciato la scissione dai liberali, i due hanno spesso espresso le proprie frustrazioni riguardo all’operato del governo, appoggiando in più occasioni mozioni presentate dall’opposizione incluso l’invio del ministro per l’Energia, Guy Barnett, davanti alla Commissione parlamentare sui privilegi e l’immunità.

Lo scorso gennaio Tucker ha minacciato di far cadere il governo se non avesse accolto le sue richieste per l’installazione di telecamere a circuito chiuso in tutti i mattatoi dell’isola, e se non avesse ritardato la costruzione delle infrastrutture per allenamenti di AFL, fino al termine della costruzione del nuovo stadio di Macquarie Point.

Dopo l’incontro di venerdì con il premier, Tucker, ha fatto marcia indietro sulle minacce, dando la sua assicurazione che continuerà ad onorare l’intesa siglata a maggio.

L’ultimatum inviato dal premier ai due indipendenti li avrebbe obbligati a votare solo a favore di proposte governative.

“E’ probabilmente la prima volta in una decina d’anni che il parlamento della Tasmania fa quello che avrebbe sempre dovuto fare, ovvero, rendere conto al governo”, ha detto Tucker.

   Alexander continua a mostrarsi fiduciosa che l’accordo stipulato con il governo possa reggere: “Tutto è risolvibile se si collabora professionalmente senza mai dimenticare che il nostro operato come parlamentari è rivolto a conseguire il bene comune e per me il bene comune è che il premier continui a governare”, ha detto.

Per la parlamentare labuista Jen Butler il parlamento staatle, nel corso degli ultimi dodici mesi è diventato un “circo”.  “Vorremmo tutti che il premier o indicesse le elezioni anticipate, o continuasse a lavorare per i cittadini dell’isola, ma i liberali sono ossessionati dalle loro questioni interne”, ha detto la parlamentare del seggio di Lyons.

Anche il Partito laburista della Tasmania ha avuto le sue beghe interne, e a metà 2022 è stata posto sotto amministrazione da parte dell’ALP nazionale.