HOBART - Il progetto dello stadio AFL da 1,13 miliardi di dollari a Macquarie Point ha ottenuto il via libera ufficiale del Parlamento della Tasmania, spalancando la strada all’ingresso dei Devils nei campionati AFL e AFLW nel 2028. La Camera alta ha approvato il piano con un voto di 9 a 5 alle 23 di ieri sera, dopo due giorni di dibattito acceso e anni di incertezza politica.

Il premier Jeremy Rockliff, che ha firmato l’accordo con l’AFL, ha definito il nuovo impianto da 23mila posti coperti un’opera “irripetibile” capace di generare attività economica e offrire nuove prospettive ai giovani. “I Tasmanian Devils e le aspirazioni delle nuove generazioni ci hanno portato fin qui. Ora lo faremo davvero”, ha dichiarato prima del voto.

A determinare l’esito sono stati i voti favorevoli di quattro indipendenti, tre deputati liberali e due laburisti. Il sostegno decisivo dell’indipendente Bec Thomas è arrivato in cambio di un tetto massimo di spesa pubblica fissato a 875 milioni e maggiori fondi per lo sport locale. In aula, Thomas si è commossa: “Capisco chi non voleva questo progetto. Spero possiate comprendere le ragioni della mia decisione”.

Il progetto resta però fortemente contestato. Critici e gruppi civici sostengono che lo stadio non sia una priorità in una fase di forte pressione sul bilancio statale, mentre un ente di pianificazione aveva già raccomandato di non procedere perché i costi superano i benefici. Anche l’indipendente Dean Harriss ha dato l’ok solo dopo aver ottenuto impegni concreti sul risanamento dei conti pubblici.

Le proteste si sono moltiplicate nelle ultime settimane. Domenica scorsa, circa 15mila persone hanno partecipato a un raduno pro-stadio, mentre gli oppositori continuano a denunciare uno spreco di risorse. La senatrice Jacqui Lambie ha ironizzato dicendo che l’accordo “andrebbe ficcato su per il sedere del premier”.

La deputata dei Verdi Cassy O’Connor, contraria al progetto, ha definito la vicenda “quasi tragica”: “Il sogno di una squadra AFL tasmaniana è diventato un fattore di divisione profonda”.

Il costo dell’opera è già lievitato dai 715 milioni iniziali. L’AFL contribuirà con 15 milioni, mentre il governo federale ne metterà 240. Eventuali fondi aggiuntivi da parte dello stato dovranno essere approvati da entrambe le camere.

Gli oppositori, pur senza vie legali per bloccare i lavori, promettono nuove mobilitazioni.