HOBART – Le ultime elezioni statali in Tasmania, nel marzo 2024, hanno portato a una situazione politica particolarmente instabile, e le prossime, il 19 luglio di quest’anno, non fanno prevedere grandi sorprese. La campagna elettorale continua a essere caratterizzata da una forte incertezza politica, con la prospettiva di un altro governo di minoranza. 

La crisi politica che ha portato a queste elezioni anticipate è stata innescata da una mozione di sfiducia contro il premier uscente Jeremy Rockliff, che ha lasciato il governo incapace di formare una coalizione stabile. Un sondaggio YouGov condotto tra il 12 e il 24 giugno 2025 indica che il Partito laburista è in testa con il 34% dei consensi, seguito dai liberali con il 31%, dai verdi con il 13% e da altri partiti e indipendenti con il 22%.

Tuttavia, nessuno schieramento sembra in grado di ottenere una maggioranza assoluta, suggerendo la possibilità di un altro Parlamento di minoranza.  Uno dei temi principali della campagna elettorale è la proposta di costruzione di un nuovo stadio a Macquarie Point (Hobart), con un costo stimato di 13 miliardi di dollari.

Il candidato indipendente per il seggio di Braddon, Malcolm Ryan, ha espresso forte opposizione al progetto, suggerendo invece un investimento di 100 milioni di dollari per migliorare lo stadio esistente di York Park a Launceston, piano – questo – caldeggiato anche dalla senatrice indipendente Jacqui Lambie. Critica anche l’approvazione del parco eolico di Robbins Island, definendola una forma di “corruzione”. 

La situazione finanziaria della Tasmania è un altro argomento centrale. Secondo un’analisi economica, il debito statale potrebbe raggiungere i 16 miliardi di dollari entro il 2035, con un deficit operativo previsto fino alla fine del decennio. Le proposte per ridurre il debito includono l’introduzione di una tassa sulle entrate delle aziende, ma finora sono state respinte dai principali partiti. 

Le elezioni vedranno la partecipazione di 161 candidati, tra cui ex membri del Partito liberale, leader sindacali e figure del settore industriale. Tuttavia, il partito One Nation ha deciso di non presentare candidati, criticando i principali partiti per i loro “giochi politici”.

I membri della Camera dei rappresentanti in Tasmania vengono eletti con il complicato sistema proporzionale Hare-Clark, che prevede la candidatura di fino a sette membri di uno stesso partito o gruppo politico, nelle cinque circoscrizioni elettorali, che saranno in competizione l’uno con l’altro, dato che i loro nomi verranno inseriti ‘a caso’, sulle schede elettorali, dipendentemente dai seggi. 

Alle elezioni del 2024 furono eletti 14 deputati liberali, 10 laburisti, cinque verdi e tre del Jacqui Lambie Network (JLN). Dei tre deputati del JLN solo uno è rimasto nel partito, mentre due si sono spostati tra i non allineati, continuando però ad appoggiare il governo conservatore di minoranza. Il governo  ha continuato a barcamenarsi a fatica, fino a maggio quando, sulla scia della vittoria laburista alle elezioni federale, l’opposizione in Tasmania ha deciso di presentare la sfiducia nel premier, forzando le urne anticipate.

Con il Partito laburista e i liberali in competizione per la leadership, e una significativa presenza di candidati indipendenti, le elezioni del 19 luglio potrebbero portare a un altro governo di minoranza. Le trattative post-elettorali saranno cruciali per determinare la stabilità politica futura della Tasmania.