CANBERRA – Il Consiglio direttivo della Reserve Bank of Australia (RBA), martedì prossimo durante la riunione mensile, deciderà di incrementare ulteriormente il tasso ufficiale di sconto, facendo inesorabilmente scattare la molla dei rialzi degli interessi bancari.

La Banca centrale, dopo l’aumento del tasso d’inflazione, che ha raggiunto il 5,1% e che grazie a un’economia in salute è destinato a salire anche di più, era già intervenuta sulla politica monetaria, a maggio, incrementando il tasso di sconto, portandolo allo 0,35%, il primo aumento dal 2010. Questo mese l’RBA dovrebbe innalzarlo dello 0,25%, anche se alcuni economisti e i mercati finanziari si attendono un aumento più sostenuto, allo 0,4%, che sarebbe il maggior dato mensile dal 2000, quando l’aumentò di mezzo punto percentuale.

Negli ultimi due anni di pandemia, con i tassi d’interessi ai minimi storici e i consumatori che non potendo viaggiare hanno depositato i fondi extra nel mercato immobiliare, i mutui in Australia sono aumentati a livelli record. I nuovi mutui, di media, hanno raggiunto gli 800.000 dollari nel New South Wales e i 650.000 dollari nel Victoria.

L’amministratore delegato (Ad) dell’Australian Prudential Regulation Authority (APRA), intervenendo al Summit bancario organizzato dall’Australian Financial Review, martedì scorso a Sydney, ha messo in guardia contro il “significativo impatto” della nuova pressione inflazionistica sui titolari di mutui, specialmente nel momento in cui il valore degli immobili è destinato a continuare a diminuire (articolo in questa pagina, ndr).

Wayne Byres ha aggiunto che l’economia australiana “sta iniziando un percorso diverso”, e i titolari di mutui a interesse fisso, che presto andranno rinegoziati, e chi ha preso prestiti di entità di gran lunga superiore delle loro entrate annue sono diventati ‘osservati speciali’ dell’ente regolatore. 

“L’inflazione galoppante e l’aumento dei tassi d’interesse saranno fattori che avranno un impatto significativo sui titolari di mutui, specialmente se i tassi aumenteranno rapidamente, come è previsto – ha detto –, per quelli che, sfruttando per gli ultimi due anni la politica di percentuali minime dei mutui a interessi fissi delle banche, ora subiranno dei veri spaventi quando scopriranno di quanto sono aumentati i loro pagamenti mensili”.

I dati resi noti due giorni fa dall’Australian Bureau of Statistics hanno confermato un tasso sostenuto di crescita economica nei primi tre mesi dell’anno, nonostante le alluvioni nel New South Wales e Queensland. Le entrate delle aziende sono aumentate del 10, 2% nel trimestre terminato a marzo, per un tasso annuale di più 25,3%.  La quasi totalità del tasso di crescita è stato generato dal settore minerario, i cui profitti sono a più 25%.

Il mercato del lavoro si è molto rafforzato con salari in aumento dell’1,8% per un tasso di crescita annuale del 5,2%, mentre si è indebolito quello delle esportazioni, che ha registrato meno 1,7%.