Stando al rilevamento condotto dallo Australian Bureau of Statistics, nel corso del mese, sono stati aggiunti all’economia 39.700 posti di lavoro.
Si tratta di un quantitativo leggermente superiore all’aumento di 30mila posti di lavoro previsto dagli analisti.
“Con l’occupazione in aumento di circa 40mila unità e il numero dei disoccupati in calo di 9mila, il tasso di disoccupazione è sceso al 4%”, ha reso noto il capo delle statistiche sul lavoro del Bureau, Bjorn Jarvis.
Era stato previsto che il tasso di disoccupazione sarebbe tornato a diminuire avendo messo in conto il numero di persone, maggiore del solito, rimaste in attesa di iniziare a lavorare nello scorso mese.
Jarvis ha affermato che il numero di persone che hanno iniziato o ripreso il loro lavoro a maggio spiega in parte il calo della disoccupazione e l’aumento dell’occupazione.
Il tasso di partecipazione è rimasto invariato al 66,8%.
Il mercato del lavoro australiano continua a dimostrarsi un punto di forza in un quadro generale dell’economia altrimenti desolante, un’economia debole e resa tale dale spinte negative esercitate dagli elevati tassi d’interesse combinati ad un’inflazione persistente al di sopra dei livelli ottimali.
Nel momento in cui l’economia rallenta - una conseguenza prevista e cercata con la serie di rialzi dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank of Australia - il tasso di disoccupazione è stato mantenuto a livelli inferiori alla media e la crescita dell’occupazione rimane robusta.
La Banca centrale, che si riunirà la prossima settimana per la decisione su una eventuale variazione ai tassi d’interesse per giugno, si aspetta che il mercato del lavoro continui gradualmente ad indebolirsi, mentre è disposta a tollerare un periodo di tempo relativamente lungo per riportare l’inflazione all’obiettivo fissato, mentre vengono salvaguardati gli incrementi ottenuti nell’occupazione.