SYDNEY - L’Australian Bureau of Statistics (ABS) ha registrato un aumento dell’occupazione di 15.900 unità in ottobre, inferiore rispetto ai 25.000 previsti dagli analisti, interrompendo una serie di sorprese positive per quello che riguarda il mercato del lavoro.

“Con un aumento dell’occupazione di circa 16.000 persone e un incremento del numero di disoccupati di circa 8.000, il tasso di disoccupazione è rimasto al 4,1% - ha dichiarato Bjorn Jarvis, responsabile delle statistiche sul lavoro dell’ABS -. Si tratta di circa 0,6 punti percentuali sopra il recente minimo del 3,5% registrato a giugno 2023, ma di 1,1 punti percentuali inferiore rispetto a marzo 2020, quando era al 5,2%”.

Il sistema occupazionale australiano sembra che continui a tenere un livello consistente nel corso del tempo nonostante un preoccupante rallentamento dell’economia australiana.

Nel frattempo, il tasso di partecipazione – ovvero la quota della popolazione in età lavorativa in Australia che lavora o sta cercando un lavoro – è sceso dal suo massimo storico al 67,1%, rispetto al 67,2% di settembre.

E rispetto alle attese di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale, proprio questa solidità del mercato del lavoro potrebbe non mettere fretta alla Reserve Bank of Australia, che potrebbe attendere ancora ulteriori cali dell’inflazione.

La governatrice della RBA, Michele Bullock, ha infatti già sottolineato come i dati dell’occupazione sono stati alcuni dei principali motivi che hanno spinto la Reserve Bank a escludere un taglio dei tassi dall’attuale 4,35% almeno fino a dopo Natale.

I timori, infatti, da parte degli analisti e degli economisti della banca centrale australiana sono che quando ci si trova, come in questo momento, sulla soglia della “piena occupazione”, possano aumentare le pressioni inflazionistiche.