CANBERRA - Il dato non viene accolto come del tutto positivo dai mercati che si aspettavano un ulteriore lieve calo al 2,3%.

La misura di riferimento adottata dalla Reserve Bank of Australia (RBA), ovvero la “media trim” (inflazione di fondo), è salita dal 2,7% di marzo al 2,8% in aprile, rimanendo comunque all’interno dell’intervallo del 2-3% fissato dalla Banca centrale. Tuttavia, gli economisti sottolineano che i dati mensili hanno mostrato maggiori oscillazioni rispetto all’indice dei prezzi al consumo (CPI) trimestrale, atteso per il 30 luglio, dopo la prossima riunione della RBA.

Il tasso d’inflazione superiore alle attese potrebbe spingere la RBA a rinviare un taglio dei tassi d’interesse nella riunione di luglio. La Banca centrale aveva previsto che la “media trim” annuale sarebbe scesa al 2,6% nel secondo trimestre, ma il risultato di aprile rende possibile un tasso superiore. Nonostante ciò, alcuni analisti mantengono le loro previsioni per almeno due tagli dei tassi d’interesse nel 2025.

Tra i settori che hanno maggiormente contribuito all’aumento dei prezzi figurano generi alimentari e bevande analcoliche (+3,1%), allogggio (+2,2%) e svago e cultura (+3,6%). I prezzi delle uova sono aumentati del 18,6% a causa dei persistenti focolai di influenza aviaria.

Altri aumenti di rilievo si sono registrati nel settore dell’ospitalità (+5,3%) e nelle assicurazioni sanitarie, mentre i prezzi dell’elettricità sono diminuiti del 6,5%, grazie ai sussidi governativi. Senza queste misure, i prezzi dell’elettricità sarebbero saliti dell’1,5%, ma va tenuto conto che il periodo dei sussidi è  arrivato al termine.