ROMA - L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha avviato sette procedimenti istruttori contro società operanti nel telemarketing, accusate di aver contattato i consumatori con proposte ingannevoli di contratti per l’energia e la telefonia. 

Le indagini, condotte anche grazie al supporto investigativo della Guardia di Finanza, coinvolgono i call center Action, Fire, J. Wolf Consulting e Noma Trade, nonché le società del settore telecomunicazioni Entiende, Nova Group e My Phone. Sono state effettuate ispezioni in tutte le sedi coinvolte. 

Secondo quanto emerso, le telefonate sarebbero state effettuate mascherando l’identità del chiamante, l’oggetto della chiamata e la reale convenienza delle offerte. In alcuni casi, si sarebbe fatto uso del cosiddetto “Cli spoofing”, una tecnica che consente di camuffare il numero del chiamante, facendo apparire numerazioni italiane anche quando le chiamate provengono dall’estero. 

“Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni, tutte lamentano lo stesso meccanismo: chiamate per attivare contratti su basi non trasparenti”, conferma l’Autorità. 

Nel settore dell’energia, gli operatori si sarebbero spacciati per dipendenti dell’attuale fornitore dell’utente, o addirittura per rappresentanti di Autorità di regolazione. In altri, avrebbero sostenuto che “le tariffe applicate erano poco convenienti” o che ci fossero problemi tecnici nello switching tra operatori, tali da rendere necessario sottoscrivere un nuovo contratto. 

Nel campo della telefonia, gli agenti telefonici avrebbero prospettato falsi disservizi sulla linea o aumenti imminenti del costo del servizio, inducendo i consumatori a cambiare operatore o ad attivare nuove offerte che poi si sarebbero rivelate non conformi alle promesse iniziali. 

Per contrastare questi abusi, l’Agcm ricorda di aver lanciato insieme ad Arera la campagna di comunicazione “Difenditi così”, che punta a sensibilizzare i cittadini sui propri diritti e su come proteggersi dai call center insistenti e aggressivi.  

Il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, ha espresso “vivo apprezzamento per il lavoro svolto dalle donne e dagli uomini del Nucleo Speciale Antitrust e dei reparti territoriali della Guardia di Finanza di Napoli e Caserta”. 

Le associazioni dei consumatori, intanto, chiedono misure urgenti.  

Il Codacons denuncia: “In Italia è il far west”, ma secondo quanto sottolinea il presidente Gianluca Di Ascenzo, “qualcosa sta per cambiare: l’Agcom ha approvato il regolamento contro lo spoofing, per bloccare le chiamate con numeri italiani ma provenienti dall’estero”. 

Massimiliano Dona, dell’Unione Nazionale Consumatori, fa sapere anche di aver richiesto al Parlamento “di togliere validità ai contratti telefonici su luce e gas. Non si può firmare un contratto sulla base di una chiamata”, e anche secondo Assoutenti, come spiega il presidente Gabriele Melluso, servono “sistemi che obblighino le aziende a indennizzare direttamente i cittadini vittime di telefonate indesiderate”.