Ai 270 milioni stanziati da Telstra, il governo Morrison aggiungerà circa un miliardo e 800 milioni per l’acquisizione di Digicel Pacific, i cui quartieri generali si trovano in Papua New Guinea, azienda che fornisce i servizi di telecomunicazione a una moltitudine di isole/nazioni della regione, tra le quali Nauru, Tonga, Vanuatu, Fiji e Samoa.

L’operazione è stata annunciata ieri dal ministro degli Esteri, Marise Payne, affiancata da Dan Tehan, ministro per gli Scambi commerciali e Zed Seselja, ministro per gli Affari del Pacifico, che hanno dichiarato che il governo si attende dall’investimento un profitto nel lungo termine.

Gli analisti ritengono che con questa operazione il governo federale abbia mirato a un doppio risultato, prevenendo, innanzitutto, che Digicel Pacific fosse acquisita da una compagnia cinese di proprietà statale, mentre l’adozione del sistema 5G comincia a diffondersi nell’area del Pacifico.

L’accordo è arrivato dopo diversi mesi di consultazioni tra il governo federale e Telstra, mentre il primo continuava a tenere occhio le mosse di China Mobile, azienda di proprietà statale cinese, che aveva espresso interesse per l’acquisto nella regione del Pacifico di un nodo nevralgico delle telecomunicazioni.

Sull'altro versante, quello puramente commerciale, l’acquisizione rappresenterà un’importante risorsa per Telstra, particolarmente in considerazione delle condizioni vantaggiose determinate dall’intervento finanziario del governo federale.

Dan Tehan, ministro per gli Scambi commerciali, commentando l’operazione, ha voluto enfatizzare proprio quest’ultimo aspetto: “Quella che abbiamo intravisto è stata un’opportunità per investire in infrastrutture estemamente remunerative nel Pacifico, che aiuteranno la Regione a continuare a crescere e svilupparsi”.

Secondo l’accordo, che dovrebbe essere completato entro la metà del prossimo anno, Telstra si assicurerà il 100% di Digicel Pacific.

Pat Conroy, in qualità di portavoce laburista per gli Affari del Pacifico, ha affermato che in linea di principio l’operazione ha l’appoggio dell’opposizione.