LIMA - Gravi incidenti fra manifestanti e polizia a Llave, nella regione meridionale peruviana di Puno hanno provocato la morte di una persona e il ferimento di altre sette, portando a 46 il numero delle persone decedute nelle proteste antigovernative cominciate il 7 dicembre 2022.

Questi incidenti, segnala la radio RPP, sono avvenuti mentre per il secondo giorno consecutivo migliaia di persone hanno partecipato alla cosiddetta ‘Presa di Lima’ attraverso cui movimenti politici, sociali, sindacali e studenteschi chiedono lo scioglimento del Parlamento, le dimissioni della presidente Dina Boluarte, elezioni immediate e il rilascio dal carcere dell’ex presidente Pedro Castillo.

Il ministro dell’Interno, Vicente Romero, ha reso noto che nel secondo giorno di scontri avvenuti nella Capitale sono rimasti feriti 22 membri della Polizia nazionale e 16 civili. Il ministro ha inoltre segnalato che danni materiali sono stati arrecati agli aeroporti di Cusco, Puno e Arequipa “da vandali, allontanati però dalla polizia”.

L’emittente peruviana ha infine pubblicato online un riepilogo delle vittime divise per regione, precisando che quella con il maggior numero di morti, dovuti direttamente o indirettamente alle proteste, è Puno (23), seguita da Ayacucho (10), Apurímac (sei), La Libertad (sei), Cusco (quattro), Junín e Arequipa (tre, ciascuna).

Nel frattempo, la Procura peruviana ha ordinato il rilascio di 192 delle 193 persone fermate sabato dalla polizia all’interno dell’Università San Marco di Lima.