MONZA - I figli di Silvio Berlusconi si sono costituiti parte civile nel processo a carico di Giovanna Rigato, ex olgettina accusata di aver tentato di estorcere un milione di euro allo scomparso senatore e leader di Forza Italia. è quanto emerso dall’udienza al tribunale monzese, che avrebbe potuto rappresentare la fine del processo stesso se gli eredi avessero rinunciato. Rigato, difesa dall’avvocato Stefano Gerunda e dal collega Corrado Viazzo, ha sempre negato ogni addebito. La richiesta sarebbe arrivata da parte dell’ex concorrente del Grande Fratello durante un incontro ad Arcore, quando Rigato riceveva già circa 2-3.000 euro al mese da parte di Berlusconi. Poi spiegò la sua richiesta come un “risarcimento per gli anni che ho trascorso nelle aule dei tribunali” per i suoi collegamenti con Berlusconi. Si torna in aula il prossimo 17 aprile.
“[I figli del cavaliere] hanno scelto di proseguire nell’azione che il padre ha intrapreso. Sono uniti da sempre e lo sono anche in questo frangente”, ha detto l’avvocato di Berlusconi, Giorgio Perroni. Nella prossima udienza sono attesi come testimoni un consulente tecnico nominato dai Berlusconi e Raissa Scorchina, modella russa già testimone al processo milanese “Ruby”. Berlusconi, dopo aver saltato due udienze – la prima per motivi di salute, la seconda per i suoi impegni politici a Roma – avrebbe dovuto comparire in udienza su convocazione del tribunale, ma nel frattempo, come noto, è deceduto.