TERMOLI (Campobasso) - Sono 161 le tartarughe che popolano il laghetto del parco comunale termolese, 100 femmine e 61 maschi.
Come siano finite nello stagno di Termoli è presto detto: importate dal centro America per diletto, in vendita nei negozi di animali, sono state acquistate a iosa.
Tartarughine “simpatiche” da tenere come giocattoli che, una volta cresciute e diventate un problema, sono state “liberate” dai cittadini nella melma del parco. E si sono riprodotte, aumentando di numero in maniera vertiginosa. Situazione che è andata avanti indisturbata per anni, fino a quando, di recente, è arrivata la Forestale a mettere il Comune termolese di fronte alla legge: chiunque sia in possesso di tartarughe aliene ha l’obbligo di denunciarle e censirle per evitare fonti di inquinamento ambientale.La conseguenza di un mancato adeguamento, per il Comune, sarebbe stato il pagamento di una multa da 25.000 euro. E il Comune è corso ai ripari con il censimento, che ha incrociato l’interesse scientifico di una équipe preparata. Il passo successivo sarebbe stato l’inserimento delle tartarughe nel centro di raccolta regionale, anche questo previsto dalla normativa. Ma c’è un problema: la regione Molise non si è ancora dotata di alcun centro, e nelle more della sua istituzione le tartarughe, per ora spostate nella vasca piccola della piscina del parco, resteranno nello stagno. Verranno liberate previa costruzione di un divisorio centrale e il rafforzamento di quello perimetrale per evitare fughe. I maschi da una parte, le femmine dall’altra. Chiaro che il Comune dovrà farsi carico della comunicazione rivolta ai cittadini per far cessare il fenomeno dell’abbandono di tartarughe aliene. Riconoscere i maschi dalle femmine è difficile, e il rischio di una “contaminazione” tra sessi, con l’inserimento ad esempio di un maschio nella vasca delle femmine deve essere arginato. Per quanto riguarda l’annunciata pulizia del laghetto, che nelle intenzioni del Comune doveva essere finalmente bonificato, c’è una drastica marcia indietro.