RABAT - Sale a 2.681 il bilancio delle vittime del devastante sisma che ha colpito il Marocco. Lo riferisce il ministero dell'Interno aggiornando a 2.501 il numero dei feriti.  

Decine di migliaia di persone hanno trascorso in Marocco la terza notte all'aperto, mentre sui monti dell'Atlas continua la disperata corsa contro il tempo per salvare i sopravvissuti dalle macerie, dopo il terremoto di magnitudo 6,8 che venerdì ha ferito il paese, provocando crolli, strade interrotte, la distruzione di interi villaggI. 

Alcune città e villaggi nelle zone montagnose più colpite fuori da Marrakesh sono stati completamente rasi al suolo, mentre cresce la frustrazione della popolazione locale per gli scarsi aiuti giunti per l'estrazione degli eventuali sopravvissuti dalle macerie, poiché le squadre di intervento faticano a portare i macchinari nelle aree remote, riferisce la Bbc. 

A Marrakech, l'operatrice ospedaliera Manel, ripresa dall'emittente britannica, ha spiegato di aver perso 10 parenti nel terremoto, nei villaggi fuori città dove l'accesso è difficile. "Non possiamo fare nulla da ora perché volevamo andare ad aiutare ma non possiamo perché la strada è interrotta. Dovrebbero aprire le strade. Per ora non abbiamo altre informazioni perché Internet e tutto il resto là non funziona", ha aggiunto. 

E mentre negli ospedali si accalcano le file per donare il sangue, il governo marocchino ha confermato di aver accettato aiuti di emergenza solo da Regno Unito, Spagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti e che le squadre di soccorso di questi Paesi sono in viaggio verso il Marocco. 

La risposta all'emergenza dopo il terremoto è ora in una fase in cui l'aiuto internazionale è davvero necessario, ha detto alla Bbc il direttore regionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, Hossam El Sharkawi: "I sopravvissuti, come mostrano molti report, hanno bisogno di cibo e acqua, coperte, riparo e alcune medicine", ha affermato. "I soccorritori locali hanno svolto un lavoro fantastico fino ad oggi, ma il terzo giorno sono esausti. E avranno bisogno di ulteriore aiuto", ha aggiunto.  

"Il terremoto di maggiore intensità della storia del Marocco ancora aspetta a Mohamed VI" titola oggi una cronaca de El Pais da Marrakech, che dà voce alle critiche nei confronti del monarca per non aver ancora visitato le zone colpite dalla catastrofe al sud del Paese. 

Il re è rientrato sabato pomeriggio a Rabat da Parigi, dove si era recato lo scorso 1° settembre in visita privata. Nello stesso pomeriggio, il capo del governo, Aziz Ajanuch, ha partecipato a una riunione sull'emergenza e le conseguenze del sisma sulla popolazione nel Palazzo reale di Rabat, presieduta da Mohamed VI all'arrivo dalla capitale francese. 

"Dopo il terremoto il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'Ue ha monitorato attentamente la situazione ed è in contatto con le autorità marocchine per offrire loro la piena assistenza della protezione civile dell'Ue. A questo proposito, la Commissione si è messa in contatto con gli Stati membri dell'Ue per la possibile mobilitazione di squadre di intervento, qualora il Marocco lo ritenesse necessario", lo fa sapere la Commissione Europea. "Il 9 settembre è stato attivato anche il sistema satellitare Copernicus dell'Ue per fornire servizi di mappatura di emergenza", ricorda un portavoce.