AUSTIN - Gli azionisti di Tesla hanno approvato il più grande pacchetto retributivo della storia aziendale, uno schema di stock option che potrebbe trasformare Elon Musk nel primo “trilionario” del mondo.
Durante l’assemblea annuale della società, oltre il 75% delle azioni votanti si è espresso a favore del piano, che non include il 15% della compagnia già in mano a Musk. In base all’accordo, il fondatore di Tesla – che non percepisce alcuno stipendio – potrà ricevere fino a 423,7 milioni di azioni aggiuntive nel corso dei prossimi dieci anni, in dodici tranche legate al raggiungimento di obiettivi finanziari e operativi.
Se Tesla dovesse raggiungere una capitalizzazione di mercato di 13mila miliardi di dollari, le azioni di Musk varrebbero complessivamente circa 1.540 miliardi, con un guadagno teorico di 423 milioni di dollari al giorno. Per arrivare a quella cifra, il valore dei titoli dovrebbe crescere del 466% rispetto ai livelli attuali – un traguardo più ambizioso persino di Nvidia, che detiene il primato mondiale con 7.700 miliardi di dollari di valore di mercato.
Musk, già l’uomo più ricco del pianeta con un patrimonio stimato in 728 miliardi, ha ringraziato gli azionisti: “Apprezzo profondamente la fiducia”, ha dichiarato. Il consiglio di amministrazione ha ammesso che il CEO aveva paventato la possibilità di lasciare Tesla se non avesse ricevuto garanzie di controllo sul futuro della società.
Nonostante la decisione favorevole, Tesla attraversa un periodo difficile, con vendite e profitti in calo e minori incentivi governativi per i veicoli elettrici. Musk però insiste: “Il futuro non è solo nelle auto elettriche, ma nei robot e nei robotaxi”.
Secondo lui, la divisione dedicata ai robot umanoidi supererà qualsiasi altra attività, inclusa l’industria automobilistica o quella degli smartphone: “Ogni persona nel mondo vorrà il proprio R2D2 o C3PO”.
Musk sostiene che il pacchetto non mira ad arricchirlo ulteriormente, ma a garantirgli sufficiente potere decisionale per guidare la prossima fase di Tesla: “Non è questione di soldi. Serve solo abbastanza controllo per mantenere la rotta, ma non tanto da non poter essere licenziato se impazzisco”.