KUALA LUMPUR - L’annuncio è stato dato dal primo ministro malese Anwar Ibrahim, che ha presieduto i colloqui in qualità di presidente dell’ASEAN, il blocco regionale del Sud-Est Asiatico.

L’accordo, entrato in vigore alla mezzanotte del 28 luglio 2025, mira a porre fine a un conflitto che in soli cinque giorni ha causato la morte di almeno 13 persone, il ferimento di molte altre e lo sfollamento di oltre 300mila persone, 140mila in Cambogia e 160mila in Thailandia.

L’escalation era iniziata dopo che un secondo soldato thailandese era rimasto gravemente ferito da una mina. La crisi era rapidamente degenerata determinando il ritiro degli ambasciatori e il ridimensionamento delle relazioni diplomatiche ai minimi storici.

I due leader, Hun Manet per la Cambogia e Phumtham Wechayachai per la Thailandia, hanno ringraziato Anwar, il presidente statunitense Donald Trump e il governo cinese per la mediazione diplomatica. Il segretario di Stato USA, Marco Rubio, ha confermato l’impegno americano per la fine immediata degli scontri armati.

Molti sfollati hanno espresso sollievo all’annuncio del cessate il fuoco. Particolarmente sollevati dalla tregua raggiunta si sono detti i contadini e gli allevatori che avevano espresso preoccupazione per animali e proprietà abbandonati.

ASEAN ha condannato le violenze, sottolineando l’importanza della risoluzione pacifica. Il Papa ha pregato per i civili coinvolti, in particolare bambini e famiglie sfollate.

Un vertice di confine si terrà il 4 agosto in Cambogia per negoziare una soluzione duratura. Le tensioni che ruotano attorno ad una annosa disputa dei confini, avevano raggiunto livelli critici dopo gli scontri armati iniziati a maggio.