La storia si focalizza sulla settimana che Safran ha trascorso ‘abusivamente’ in una delle proprietà di Los Angeles della star americana dell’hip hop, Kanye West. A seguito di un virale post antisemitico del rapper, Safran ha voluto comprendere a fondo le ragioni che hanno spinto West a formulare tali affermazioni.

 Safran ci ha raccontato che la sua ricerca gli ha offerto un’introspettiva nella natura egoistica dell’artista americano: “è sempre stato un cretino sconsiderato verso molte persone”, ha affermato. 

“Per esempio, ha avuto questa idea di costruire una scuola. La comunità era così entusiasta alla notizia che molte persone hanno cominciato a investire il proprio tempo per aiutare in questo progetto. Fino a quando Kanye ha perso interesse e ha abbandonato tutto, noncurante delle persone che ci avevano creduto e avevano lottato per realizzarlo, tutti profondamente feriti”.

Safran ha dichiarato – convinto – che focalizzarsi sui difetti della personalità di West aiuti a conoscere l’artista molto più che analizzando le sue ideologie politiche.

“Molte cose al mondo si riducono ai difetti di una persona, più che alla sua visione politica”.

“Credo che, indipendentemente dal fatto che [West] vada in giro incappucciato come uno del Ku Klux Klan, o che decida di diventare un componente di Amnesty International, rimanga sempre un cretino”.

Safran ha teorizzato che l’avvicinamento di West al nazismo è dovuto al fatto che “Kanye è un artista e, in quanto tale, adora la trasgressione”.

“Da una parte ama giocare con il fuoco, una cosa comune a molti artisti: compreso me – ha affermato ridendo –. Quindi, si può anche comprendere quell’impulso trasgressivo”.

Safran ha poi espresso la sua opinione sul perché la trasgressione di West non abbia fatto centro: “Io penso che, se sei un artista che ama la trasgressione, è meglio se rimani ambiguo. Per esempio, Kanye ha iniziato a frequentare fascisti come Nick Fuentes e – non sono sicuro se puoi definirla una fascista – l’estremista di destra, Candace Owens”.

“Ha poi iniziato a farsi vedere con queste persone che hanno delle orribili opinioni sugli ebrei, e a quel punto non sei più come The Sex Pistols o David Bowie quando flirtavano con l’immaginario fascista. Perché The Sex Pistols e David Bowie non andavano a cena con i fascisti; si limitavano solo a giocherellarci su”.

La conclusione di Safran è una sola: “Una volta che inizi a frequentare neo nazisti, questa cosa cambia radicalmente il contesto del tuo stile artistico e perdi l’interesse dei tuo fan”.

L’intervista con Safran ha poi toccato altri temi trattati nel suo libro, quali il movimento di israeliti di colore, l’abilità che internet ha di radicalizzare la collettivà e, in generale, l’ideologia americana.