ROMA - Fratelli d'Italia fa quadrato attorno al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, finito nel mirino delle opposizioni per il caso della Therapia Srl, centro medico in provincia di Bari di cui l'esponente di Fdi possiede il 10% delle azioni, e che sul sito propone di affidarsi ai suoi servizi “senza dover attendere i lunghi tempi del Servizio sanitario pubblico”.  

La società in questione, che gestisce tre poliambulatori medici e diagnostici, tra l'altro ha stipulato con l'Asl di Bari una convenzione della durata di tre anni per la concessione di “delega alla produzione ed utilizzo di emocomponenti per uso topico di origine autologa”. Tale atto, come si legge in un documento scaricabile dal sito dell'Asl, è stato recepito con una deliberazione del direttore generale dell'Azienda sanitaria locale Luigi Fruscio adottata il 24 luglio 2024. 

Gemmato, in un post su Facebook, rispedisce al mittente le accuse di conflitto di interessi. “Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi”, attacca.  

Il sottosegretario sostiene di possedere le azioni ma di non avere “alcuna responsabilità di gestione (figuriamoci poi dei contenuti del sito internet)”, scrive sempre sui social, aggiungendo: “Non esiste alcun conflitto di interessi, come certifica il Garante della concorrenza. Con il governo Meloni e il ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra al governo”. 

Anche il suo partito si schiera compatto, a partire da Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi, che parla di “sinistra oltre il ridicolo”.  

Per il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti, l’opposizione “sceglie un nuovo bersaglio su cui scagliare le proprie frustrazioni e incapacità nella gestione della sanità pubblica”.  

Nei confronti di Gemmato arriva solidarietà anche da parte del presidente dei senatori meloniani Lucio Malan, il quale ricorda come il governo abbia “stanziato fondi senza precedenti per la sanità, anche per risolvere la grana delle liste d'attesa dovuta a troppi anni di inefficienze e tagli della stessa sinistra che oggi vorrebbe fare la morale”. 

Le opposizioni però invocano un passo indietro. Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, “Gemmato non può rimanere al suo posto” alla luce di un “palese conflitto di interessi”, e per questo la leader dem chiede alla premier Giorgia Meloni di chiarire sulla nomina.  

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Avs e Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte che tuona sostiene che il sottosegretario starebbe “facendo pubblicità, da socio proprietario di una clinica privata” per dire “che da lui le file non ci sono, a differenza della sanità pubblica”.