CANBERRA – La senatrice del Victoria, Lidia Thorpe, ha annunciato le dimissioni dal Partito dei verdi, dicendo di non essere riuscita a trovare terreno comune con i colleghi sull’approccio all’istituzione della ‘voce’ aborigena al parlamento.

“Oggi ho parlato con il leader Adam Bandt, e il presidente del Senato per comunicare loro che rimarrò in parlamento come indipendente”, ha dichiarato Thorpe lunedì pomeriggio in conferenza stampa.

“Questo Paese ha un forte movimento sovranista nero, con molti guerriglieri impegnati  che voglio continuare a rappresentare in parlamento, e non potrei farlo se  rimanessi nel Partito verde”, ha affermato Thorpe, aggiungendo che d’ora in poi sarà in grado di parlare liberamente dalla prospettiva sovranista, senza limitazioni o vincoli partitici.

Senza rivelare quale sarà il suo approccio sull’ente consultativo aborigeno, Thorpe ha detto che i colleghi parlamentari verdi, gli iscritti al Partito e i sostenitori del gruppo ambientalista, le hanno comunicato l’intenzione di appoggiare la ‘voce’, sottolineando che ciò contrasta con l’opinione di attivisti che vorrebbero dare la precedenza al raggiungimento di un trattato, prima della ‘voce’.

Precedentemente Thorpe si era opposta all’istituzione dell’ente consultativo, se non fosse garantito che sarebbero stati fatti passi indietro sulla sovranità del Popolo della Prima nazione.

Dopo aver ringraziato Bandt e la vice leader dei verdi, Mehreen Faruqi, definendoli degli “alleati solidi”, Thorpe ha detto che non farà ulteriori commenti sulla sua esperienza nel Partito dei verdi.

Le dimissioni  di Thorpe non hanno sorpreso più di tanto i colleghi che si attendevano una simile reazione dopo i commenti particolarmente critici della senatrice, sul referendum costituzionale proposto dal governo per istituire la ‘voce’.

In base ad un accordo raggiunto la settimana scorsa, Thorpe, avrebbe potuto votare liberamente contro il referendum, mentre il resto dei verdi avrebbe deciso quale posizione assumere sulla ‘voce’.  Un annuncio sulla posizione dei verdi è atteso per questa settimana.

Il primo ministro, Anthony Albanese, costituzionalisti e i membri del gruppo di lavoro sul quesito referendario, sono persuasi che l’istituzione della voce aborigena al parlamento non inciderà in alcuna maniera sulla sovranità indigena.

Il governo Albanese sta procedendo per l’attuazione dei tre elementi della dichiarazione di Uluru, ma crede che la posizione dei verdi, di perseguire ‘verità, trattato e voce’, in quell’ordine, metterebbe a rischio la campagna per il ‘sì’ al referendum costituzionale.

Al Senato da settembre 2020, quando ha sostituito l’ex leader dei verdi, Richard Di Natale, Thorpe è stata riconfermata alle elezioni del 2022 e il suo mandato scadrà nel 2028.

Il governo laburista che non gode della maggioranza al Senato, con l’ingresso di Thorpe nelle file dei non allineati, per varare leggi e provvedimenti, dovrà fare affidamento sui voti degli undici senatori verdi, più quelli di due degli altri indipendenti.