CANBERRA - Mantenendo deliberatamente vago il loro numero, il ministro della Difesa Richard Marles ha reso noto che meno di 10 persone hanno perduto medaglie e riconoscimenti. Gli ufficiali superiori gli sono stati segnalati da un ex capo delle Forze della difesa.

Marles ha fatto l’annuncio durante un discorso in cui ha illustrato in dettaglio la risposta del governo a un rapporto sui presunti crimini di guerra commessi dalle truppe delle forze speciali australiane in Afghanistan.

Il governo ha posto in atto le raccomandazioni nell’ambito del suo mandato, chiudendo un capitolo importante nella storia militare dell’Australia, ha detto oggi Marles rivolgendosi al Parlamento.

“Questo sarà sempre un episodio di vergogna nazionale”.

“Il servizio nelle nostre Forze della difesa è sempre stato e sempre sarà una chiamata profondamente onorevole: il fatto che ci siamo ritenuti responsabili in questo momento consente all’Australia di continuare ad apprezzare questo servizio, passato e futuro”.

L’inchiesta sulle forze speciali australiane ha trovato prove credibili di 39 omicidi di civili e prigionieri afgani commessi tra il 2005 e il 2016.

Il responsabile dell’inchiesta, Paul Brereton, ha esteso la raccomandazione di rivedere i riconoscimenti e le decorazioni di coloro che ricoprivano posizioni di comando nello Special Air Service Regiment tra il 2008 e il 2012.

Le opzioni per un ricorso sono limitate, ma possono essere valutate mediante un controllo giurisdizionale.

È stato istituito un piano di risarcimento per le famiglie afgane dei civili uccisi, o feriti, durante le operazioni condotte dalle truppe australiane.

Delle 143 raccomandazioni contenute nel rapporto Brereton, 139 sono state accolte. 

Per quanto riguarda le restanti quattro, il governo rimane in attesa della conclusione delle indagini condotta da un incaricato speciale.

La misura adottata dal ministro non include la rimozione della Victoria Cross – la più alta onorificenza militare australiana – a Ben Roberts-Smith.

La Corte federale aveva stabilito che Roberts-Smith avesse commesso crimini di guerra, omicidio incluso, durante la sua permanenza in Afghanistan.

Il veterano di guerra sostiene la sua innocenza e ha presentato ricorso contro la sentenza.