WASHINGTON D.C. - Ha pertanto firmato un decreto esecutivo che permette la pubblicazione dei documenti relativi ai casi.
“Tutto sarà rivelato. La gente lo attende da anni, decenni. Gli americani meritano trasparenza e la verità. È nel nostro interesse nazionale pubblicare finalmente i dossier degli omicidi senza ritardi”, si legge nel provvedimento. La resa pubblica dei documenti è “nell’interesse pubblico”. In due settimane il Presidente riceverà un piano dettagliato della pubblicazione dei documenti relativi alla morte di JFK, per quelli relativi a Robert F. Kennedy e Martin Luther King ci vorranno 45 giorni.
Dopo aver firmato l’ordine, Trump ha passato la penna che aveva usato a un assistente, dicendo: “Dalla a RFK Jr.”, il candidato del Presidente a diventare segretario del dipartimento della Salute e dei Servizi umani, e nipote del presidente assassinato.
Negli ultimi anni, gli Archivi nazionali hanno pubblicato decine di migliaia di documenti relativi all’assassinio del presidente Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963, ma ne hanno trattenute altre migliaia per motivi di sicurezza nazionale. All’epoca dell’ultima pubblicazione, nel dicembre 2022, si diceva che il 97 per cento dei documenti di Kennedy, che ammontano a circa cinque milioni di pagine, fosse stato reso pubblico.
La Commissione Warren, che ha indagato sull’omicidio, ha stabilito che a sparare fu un ex tiratore scelto dei Marines, Lee Harvey Oswald, che agì da solo. Questa conclusione formale, tuttavia, non è servita a dissipare le ipotesi che dietro l’omicidio di Dallas ci fosse un complotto più sinistro. Al momento della pubblicazione dei documenti nel dicembre 2022, il presidente Joe Biden aveva dichiarato che un numero “limitato” di documenti avrebbe continuato a essere trattenuto su richiesta di “agenzie” non specificate.
Migliaia di documenti relativi all’assassinio di Kennedy, provenienti dagli Archivi nazionali, sono stati resi pubblici durante il primo mandato di Trump, ma egli stesso ne ha tenuti nascosti alcuni per motivi di sicurezza nazionale. Gli studiosi di Kennedy hanno affermato che è improbabile che i documenti ancora conservati negli archivi contengano rivelazioni sensazionali o che mettano a tacere le diffuse teorie cospirative sull’assassinio del 35esimo presidente degli Stati Uniti.
Oswald fu ucciso a colpi di arma da fuoco due giorni dopo l’omicidio di Kennedy dal proprietario di un night club, Jack Ruby, mentre veniva trasferito dalla prigione cittadina. Centinaia di libri e film, come JFK, di Oliver Stone del 1991, hanno alimentato l’industria della cospirazione, puntando il dito contro i rivali della Guerra fredda, l’Unione Sovietica e Cuba, la mafia e persino il vicepresidente di Kennedy, Lyndon Johnson.
Il fratello minore del presidente Kennedy, Robert, ex procuratore generale, fu assassinato nel giugno 1968 mentre era in campagna elettorale per la nomination democratica alla presidenza. Sirhan Sirhan, un palestinese nato in Giordania, fu stato condannato per il suo omicidio e sta scontando l’ergastolo in una prigione in California. Martin Luther King Jr fu assassinato nell’aprile del 1968 a Memphis, nel Tennessee. James Earl Ray fu condannato per l’omicidio e morì in prigione nel 1998, ma in passato i figli di King avevano espresso dubbi sul fatto che fosse lui l’assassino.