Tra i momenti più sentiti dell’ultimo Annual Dinner dell’Accademia Italiana della Cucina, un posto d’onore è stato riservato ad Antonio ‘Tony’ Bosso, figura storica e amatissima della comunità italiana del Queensland presente alla serata, che è stato pubblicamente riconosciuto per il suo straordinario contributo umano, culturale e filantropico con l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia.
La sua partecipazione ha aggiunto un valore emotivo e simbolico all’evento, ricordando a tutti quanto il cammino della comunità italo-australiana sia stato costruito e sostenuto anche grazie a personalità come la sua.
Il riconoscimento consegnato durante la cena affonda le radici in una lunga storia personale. Nato nel 1947 ad Arpaise (Benevento), e arrivato in Australia nel 1958 con la famiglia, Bosso ha incarnato per decenni lo spirito di resilienza e intraprendenza che contraddistingue gli italiani emigrati. Dopo gli inizi a Mount Isa negli anni ‘70, la sua carriera prese una svolta importante quando avviò una partnership con Gilberto Maggiolo, fondando la Epoca Construction, una delle principali società edili in Australia.
Bosso è stato una presenza fondamentale nella fondazione dell’Italian Club di Mount Isa, donando persino i terreni necessari alla realizzazione della sede. È stato inoltre determinante nel supportare la Camera di Commercio del Queensland e uno dei membri fondatori dell’Accademia Italiana della Cucina-Capitolo di Brisbane, sempre in prima linea nella difesa delle tradizioni italiane e nella promozione della cultura nel territorio. La sua attività filantropica attraversa confini geografici e umani: Australia, Brasile, Timor Est e Isole Salomone.
Particolarmente significativa è la creazione della Patricia Bosso Fellowship, nata per sostenere i ricercatori del QLD Berghofer Medical Research Institute impegnati nella ricerca di cure per la leucemia. Un gesto che unisce memoria familiare, impegno civile e un profondo senso di comunità. Il delegato dell’Accademia Italiana della Cucina, commendatore Santo Santoro, da sempre grande sostenitore di Bosso e delle sue attività, è stato anche l’artefice dell’idea di consegnare e celebrare questo riconoscimento proprio durante l’Annual Dinner dell’Accademia. È stato lui, per primo, a congratularsi pubblicamente con il nuovo cavaliere, sottolineando come Bosso sia “uno dei leader più generosi e sinceri della comunità italiana, sempre discreto, rispettato, amato da chi lo conosce e pienamente meritevole di questo titolo”.
Le emozioni della sala si sono intrecciate con le parole che lo stesso Bosso ha pronunciato nel suo discorso ufficiale, ricco di gratitudine, affetto e profonda umanità. Ha aperto dicendo di essere “profondamente onorato di essere qui. Accetto questo riconoscimento con un grande senso di gratitudine e di orgoglio verso la mia eredità italiana, circondato da persone che ammiro e che porto nel cuore”. In un momento di grande intensità, ha voluto ricordare la moglie Patricia: “Non avrei potuto raggiungere nulla senza il suo amore e il suo sostegno. Insieme abbiamo cresciuto una splendida famiglia, e sono fortunato ad avere molti di loro qui stasera”.
Tra i passaggi più toccanti, Tony ha dedicato un pensiero speciale a Maggiolo, definendolo non solo un socio, ma parte della sua famiglia: “Socio e amico da oltre 50 anni, per il quale nutro l’affetto di un fratello. Grazie per la tua amicizia e la tua lealtà. Lavorare con te è sempre stato un piacere immenso”. Con il suo consueto spirito, Bosso ha ricordato anche gli amici di una vita: “Quando andavamo in campeggio ridevano di me perché portavo sugo, carne marinata e buon vino. Mi chiamavano ‘il campeggiatore Gucci’. Io lo chiamavo semplicemente essere italiano”.
Il momento più solenne della cerimonia è stato accompagnato anche dalle parole della console d’Italia a Brisbane, Luna Angelini Marinucci, che ha espresso la sua profonda stima verso Bosso e il significato che la sua figura riveste per l’intera comunità italiana del Queensland. La console ha voluto sottolineare come l’onorificenza rappresenti “un riconoscimento non solo a una straordinaria carriera imprenditoriale, ma a una vita interamente dedicata ai valori di solidarietà, impegno, dignità e servizio verso gli altri”. Angelini marinucci ha inoltre ricordato come il legame tra la famiglia Bosso e la comunità italiana sia “una testimonianza luminosa dell’eredità che gli italiani hanno costruito in questo Stato”.
Proseguendo nel suo discorso, Bosso ha aggiunto: “Ricevere questa onorificenza è uno dei più grandi onori della mia vita. La dedico a tutti coloro che mi hanno sostenuto lungo il cammino e in particolare alla mia bella famiglia”.
Le parole di Bosso, unite alla stima espressa da Santoro e dalla console, hanno dato voce al sentimento condiviso nella sala: il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia non rappresenta soltanto una formale investitura, ma il giusto tributo a una vita di dedizione, generosità e impegno verso la comunità.
La consegna dell’onorificenza è stata accolta da un lungo applauso, sincero e affettuoso, da parte dei presenti. Non si è trattato soltanto di un riconoscimento istituzionale, ma di un gesto collettivo che ha voluto rendere omaggio a un uomo la cui impronta rimarrà indelebile nella storia degli italiani in Australia.