In soli dieci anni, dalla loro timida comparsa sul mercato australiano, i forni elettrici italiani ad alta tecnologia Stima, costruiti a Pistoia, in Toscana, stanno conquistando il favore e l’approvazione di famiglie e parchi d’intrattenimento. Il forno Stima Tricolore, infatti, può cuocere alla perfezione la pizza in soli due minuti: una soluzione perfetta per le abitudini tipiche degli australiani che amano un servizio celere. 

Di recente, mi sono recato nel cuore della nuovissima area industriale di Campbellfield per fare visita a Tony D’Urso, uomo d’affari nativo di Floridia, in provincia di Siracusa, ben conosciuto e stimato nell’ambiente imprenditoriale locale, unico ed esclusivo distributore di questi forni elettrici per l’Australia, l’Asia e le isole del Pacifico. Sono quindi andato per gustare la nuova varietà di pizze nel suo nuovo locale, il salone d’esposizione di Stima Tricolore. All’ingresso c’era già D’Urso pronto ad accogliermi che mi ha subito invitato a seguirlo,  spiegandomi al contempo ogni fase della confezione delle pizze, esportate poi in lungo e largo nel continente australiano.

Il piccolo forno elettrico misura appena 63cm di lunghezza, 49cm di altezza e 45 o 55cm di profondità, il peso è di 46 chilogrammi, ed è capace di riscaldare a un massimo di 520 gradi una varietà di piatti – pizza, pane, pasta e pollo arrosto con patatine. L’addetta alla cottura, una signora italiana, ha infornato la pizzetta appena confezionata, fissato il tempo stabilito e si è allontanata. Al suono del dispositivo elettronico, il periodo di cottura è terminato ed era già tempo di sfornare la pizza fumante e profumata.

Incredibile come, in così pochi anni, Tony D’Urso sia riuscito a diversificare il suo lavoro, cambiando vita e facendo fiorire un vecchio sogno risalente agli anni in cui ancora era direttore di una serie di stazioni di servizio per il rifornimento di carburante della Mobil Oil.

“A volte anch’io stento a crederci – ha affermato D’Urso –, ma nella vita è importante che ci sia persistenza. Credere con serietà in ciò che si vuole realizzare e incanalare con la forza di volontà la strada che si vuole intraprendere, senza perder tempo perché dall’ozio non nasce nulla. Per arrivare a tutto questo, ho dovuto impiegare tanti sacrifici, ho dovuto viaggiare su e giù per l’Italia visitando tante fiere e mercati specilizzati a Milano e in altre città”.

“Questi forni elettrici ad alta temperatura non solo sono ideali per famiglie con tanti figli e nipoti, ma sono ideali anche per i club sociali, sportivi e per i luoghi di intrattenimento”, ha aggiunto.

Gaetano (nome che gli è stato cambiato dalla sua insegnante il primo giorno di scuola, ndr) “Tony” D’Urso è giunto in Australia il 19 aprile 1956, a bordo della Motonave ‘Surriento’ alla tenera età di undici anni, insieme a sua madre Maria e e alla sorella Lidia di sei anni. Ricongiuntasi con il padre Carmelo, emigrato a Melbourne l’anno precedente, la famiglia era finalmente al completo. Il giovane Tony ha frequentato la St Michael Catholic Primary School a North Melbourne, nei pressi della loro abitazione, prima di spostarsi a West Footscray. A tredici anni, ha cominciato a lavorare presso la compagnia di bibite analcoliche Boon Spa e poi come assistente meccanico presso la nota ditta Ansett. Dal 1978, ha cominciato a lavorare presso una stazione di servizio e rifornimento di carburanti nella centralissima Holmes Road a Moonee Ponds, dove vi è rimasto per tredici anni.

“Il bello dell’Australia è che se sei capace e non hai paura a sporcarti le mani, riesci a far bene tutto ciò che ti chiedono di fare e puoi cambiare mestiere ogni anno”, ha detto.

D’Urso – che oggi è anche padre di quattro figli e nonno di ben dieci nipoti –, è stato infatti anche un tecnico presso la nota compagnia di ricerche scientifiche Walter & Eliza Hall a Parkville, ma il suo spirito di avventura era sempre vivo, pronto a intraprendere nuove strade e affrontare nuove sfide. Ha quindi deciso di accettare il lavoro di gestore di una stazione di servizio e distribuzione di carburante della Mobil Oil e di gestire anche l’autorimessa, proprio nel cuore di Moonee Ponds-Essendon.

“Più di trant’anni fa – ha raccontato –, la compagnia ebbe l’idea di introdurre anche la possibilità di poter servire qualcosa da mangiare alle stazioni di servizio, iniziando una collaborazione con Pizza Hut. Con il tempo, si resero conto dello spreco di ingredienti e di tempo, e così cestinarono l’iniziativa”.

Quell’evento ha dato a D’Urso materiale su cui riflettere, cominciando a viaggiare in Italia: “Alla Fiera di Milano del 2007, ho trovato il forno elettrico ad alta tecnologia dalla compagnia toscana Stima”. Era proprio ciò che Tony stava cercando. Da oltre vent’anni, infatti, la ditta Stima è leader nel campo ed esporta i suoi forni in tutto il mondo. Negli ultimi dieci anni circa, grazie a Tony D’Urso, l’azienda arriva anche in Australia, Nuova Zelanda e nelle isole del Pacifico.