BUENOS AIRES – Su dieci cerimonie di restituzione di beni a cui l’Italia partecipa, otto si svolgono a favore del nostro Paese e due dall’Italia verso altre nazioni. Una proporzione che dà una misura dell’entità del patrimonio artistico della Penisola e degli attacchi che subisce a opera di “tombaroli” e trafficanti.

Il 15 maggio, all’Ambasciata d’Italia in Argentina, si è svolta una di queste cerimonie, per la restituzione di 450 monete antiche, sequestrate il 9 gennaio 2011 a un cittadino italiano, durante un controllo effettuato all’aeroporto internazionale Ministro Pistarini di Ezeiza, a poche decine di kilometri dalla capitale.

La cerimonia è stata aperta dall’ambasciatore italiano in Argentina, Fabrizio Lucentini, e ha visto la partecipazione di autorità italiane e argentine.

Il Colonnello Mario Mettifogo, vice comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC), è arrivato apposta dall’Italia per recuperare in sicurezza le monete rubate.

In rappresentanza dell’Argentina erano presenti Patricia Bullrich (ministra alla Sicurezza), Leonardo Cifelli (segretario alla Cultura), Luis Alejandro Rollé, capo della Polizia Federale Argentina (PFA), e Florencia Lucila Misrahi, direttrice dell’Agenzia Nazionale delle Entrate Pubbliche (AFIP).

Una parte degli oggetti recuperati (foto: P. Llana).

Le monete restituite sono state analizzate dal TPC che, con l’aiuto della Soprintendenza Speciale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio di Roma, le ha identificate come autentiche e attribuibili all’antica monetazione greca dell’Italia meridionale e della Sicilia, in età greco-romana (approssimativamente dal 30 a.C. al 529 d.C.).

Il comando ha sottolineato “la rarità” e il valore di molti dei pezzi e li ha identificati – secondo la legge italiana – come “beni numismatici rari e di valore”, la cui esportazione dall’Italia è vietata. Altre quattordici monete, prive di interesse storico, sono invece state messe all’asta.

Lucentini ha ringraziato il governo argentino e i carabinieri italiani “venuti dall’Italia per prendere le monete e riportarle nel nostro Paese”, anche “per tutto il lavoro che hanno fatto in questi anni e soprattutto negli ultimi mesi”.

L’ambasciatore Fabrizio Lucentini (foto: P. Llana).

Ora le monete sono in viaggio.

“Domani – ha dichiarato Mettifogo – riporteremo in Italia queste monete, che sono state sequestrate dallo Stato argentino a seguito di un’importazione illegale di monete greche da zecche situate in Sicilia”. Ha aggiunto che l’Italia riceve solitamente molte restituzioni perché “il patrimonio culturale italiano, soprattutto archeologico, è immenso”.  Ancora oggi, soprattutto in alcune regioni dell’Italia centrale e meridionale, “è possibile scavare e trovare reperti”.

Patricia Bullrich ha sottolineato come per l’Argentina sia molto importante poter collaborare con l’Italia in questo settore e ha affermato che il lavoro svolto da entrambi i Paesi è “eccezionale”. Ha sottolineato l’importanza, oltre a recuperare i beni ritrovati, di lavorare per rintracciare le organizzazioni coinvolte nel traffico illegale di beni culturali, aprendo la strada, attraverso il diritto penale, per continuare a lavorare su reati simili. Ha aggiunto che le persone che trafficano beni “si appropriano della cultura di un Paese, derubandolo delle sue manifestazioni concrete”.

La ministra alla Sicurezza Patricia Bullrich (foto: P. Llana).

A seguito dello scambio di informazioni tra le autorità giudiziarie e di polizia italiane e argentine, il 14 aprile 2021 l’AFIP ha condannato il cittadino italiano coinvolto nel traffico al pagamento di una multa e ha disposto il sequestro delle monete antiche rinvenute, perché la legge argentina vieta l’importazione di beni derivanti da violazioni doganali in altri Paesi. È stata anche coinvolta l’Interpol, proprio con l’obiettivo di far rientrare in Italia i beni in questione.

L’Ambasciata ha affermato che la restituzione delle monete dimostra “l’ottimo stato” delle relazioni tra Italia e Argentina e “la reciproca e proficua collaborazione nei settori della diplomazia della legalità e della tutela del patrimonio culturale”.

(Traduzione di Francesca Capelli)