MELBOURNE - Quando la sua scuola, il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Cagliari, ha presentato agli studenti della terza liceo la possibilità di fare un breve scambio con una scuola australiana, Francesco Protto non ci ha pensato due volte e si è subito fatto avanti, partecipando alla selezione basata sui risultati accademici, ma soprattutto su un colloquio motivazionale.

Così, qualche mese dopo è salito su un aereo che l’ha portato a Melbourne, dove sta frequentando le lezioni con le classi dell’Anno 11 al Marcellin College di Bulleen.

Ragazzo tranquillo, riflessivo e con un grande spirito d’adattamento, Francesco, appena atterrato, si è reso conto della differenza dell’inglese studiato a scuola, da quello che sentiva parlare dai suoi compagni o insegnanti, come racconta: “Quando sono arrivato ero spaesato e ho fatto un po’ di difficoltà a causa dell’accento australiano, perché noi, in Italia, studiamo l’inglese britannico e mi sono dovuto abituare con il tempo al forte accento locale”. 

Matteo Brazzale, un altro ragazzo della scuola, sta ospitando Francesco per la durata del suo soggiorno australiano in atteso dello scambio previsto verso la fine dell’anno.

Francesco sottolinea quanto calore e ospitalità gli abbiano riservato i Brazzale: “Mi hanno fatto subito sentire a casa, mi hanno accolto come uno di famiglia”.

Lo studente italiano evidenzia spesso l’accoglienza che gli ha riservato la sua famiglia australiana, i compagni e gli insegnanti, che hanno avuto il merito di “farmi appassionare alle lezioni, a cui ultimamente riesco ad essere molto partecipe. In particolare Business e Management, che nella mia scuola non è tra le materie offerte, ma che ho potuto scoprire durante quest’avventura e mi piace molto. Rispetto alla scuola italiana - fa notare Protto - trovo che la scuola australiana sia molto più aperta al mondo. Durante le lezioni di inglese, ad esempio, leggiamo le notizie dei giornali, cosa che non facciamo spesso in Italia”.

Un’esperienza breve, ma che sembra aver dato al ragazzo la motivazione per continuare a viaggiare e a scoprire il mondo e, forse in futuro, a tornare Down Under per l’università. 

Matteo Brazzale, il ‘fratello’ di scambio, lo guarda attento, cercando di capire ogni singola parola italiana pronunciata da Francesco. A fine novembre toccherà a lui volare alla volta di Cagliari, dove sarà ospite della famiglia di Francesco, con cui passerà il Natale e anche il giorno del suo diciassettesimo compleanno.

“Non vedo l’ora di conoscere un nuovo angolo di Italia e migliorare la lingua, anche se so che la scuola sarà molto impegnativa e che non potrò scegliere le materie che preferisco, come in Australia”, commenta. 

Nipote di due veneti che hanno lasciato Asiago per trasferirsi in Australia negli anni ‘50, Matteo ha deciso di studiare l’italiano proprio per riconnettersi alle loro radici, nonostante non abbia mai trovato particolarmente facile studiare la lingua.

“La grammatica non è molto difficile e neanche la parte scritta, ma trovo quella orale particolarmente insidiosa, soprattutto perché tutti parlano molto velocemente”, commenta.

Nonostante la loro giovane età, i due ragazzi sembrano guardare con grande lucidità e consapevolezza al futuro, Matteo infatti spera che il viaggio in Italia lo aiuti a chiarirsi le idee sul cammino da intraprendere nei prossimi anni “e ad aprirmi la mente e gli orizzonti”, aggiunge.

Il Marcellin College offre tre lingue agli oltre 1300 studenti e l’italiano, che per anni è stata la lingua più scelta anche per la grande comunità italiana della zona, si trova ora a pari merito con il cinese, fa sapere l’Head of languages John DiNatale. 

“Il nostro lavoro è di continuare a promuovere lo studio delle lingue, incoraggiando i ragazzi con continue iniziative - spiega DiNatale -. Con questo obiettivo abbiamo avviato gli scambi sia con la scuola di Cagliari, da cui proviene Francesco Protto, ma anche con un istituto di Cosenza, in Calabria e poi c’è il tour che organizziamo in Italia ogni 2 anni”.

La scuola e gli insegnanti di italiano in particolare, danno grande rilievo a questo genere di opportunità per i ragazzi ed è grazie ai contatti con la comunità italiana di Melbourne che sono stati capaci di organizzare lo scambio.

Se è stato possibile ospitare Francesco e a fine anno mandare Matteo a Cagliari, si deve infatti all’intervento dell’Associazione culturale sarda di Rosanna e al suo appassionato presidente Paolo Lostia in particolare, che ha messo a disposizione i suoi contatti in Sardegna e la sua capacità organizzativa, per aiutare il Marcellin College ad avviare la collaborazione con il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II.

Alfio Camarda, docente di italiano al Marcellin College, ribadisce come l’insegnamento della lingua si trovi ad affrontare la sfida di incentivare i ragazzi a scegliere le lingue, soprattutto quelli degli Anni 7 e 8, che sono “quegli studenti che hanno dovuto studiare la seconda lingua dietro uno schermo durante la pandemia e adesso non ne vogliono più sapere”.

“È importante - sottolinea Camarda – presentare agli studenti l’immagine dell’Italia come una nazione moderna, far capire che è un paese all’avanguardia e che ha una storia che continua, che non si è fermata agli anni ‘50”.