Non sono le più ampie, nemmeno le più famose, eppure le abbazie della Valnerina hanno sempre affascinato nel corso del tempo migliaia di persone. 

All’inizio del sesto secolo, quando gli Ostrogoti governavano in Italia e l’Impero Romano d’Occidente era appena caduto, circa trecento monaci – provenienti per lo più dalla Siria – furono mandati dal Papa dell’epoca a vangelizzare la Valnerina, zona dell’Umbria meridionale. 

Ognuna delle abbazie che noi tutti oggi conosciamo, è stata costruita in prossimità di grotte dove vivevano questi eremiti siriani, considerati eretici dall’Impero Romano d’Oriente, da dove provenivano, ma che trovarono rifugio dal Papa. L’impero Cristiano infatti, all’epoca, era molto vasto ma diviso in molte correnti.

Dopo qualche decina d’anni, lo scisma è stato ricomposto, quindi non ci sono state altre divisioni e questo fatto rende questi rifugiati unici nella storia.

Fin dalla loro formazione, dunque, questi luoghi sono stati avvolti dal fascino e dal mistero dell’incontro di culture diverse.

E proprio questa magia cercherà di spiegare lo studioso Luca Morandini domani sera al Co.As.It. di Carlton. Morandini è arrivato in Australia circa dieci anni fa e attualmente si occupa di informatica all’Università di Melbourne. Questo però non gli ha mai impedito di portare avanti l’immensa passione per la storia che ha sempre avuto, fin da bambino.

“Il mio interesse per queste abbazie deriva sicuramente dal fatto che ho vissuto per molti anni in quelle zone – ha dichiarato Morandini –, e poi trovo la loro storia non tanto conosciuta, ma estremamente affascinante”.

“Le vicissitudini dei rifugiati mi hanno spinto inevitabilmente a fare delle riflessioni anche sull’epoca presente – ha proseguito Luca –. Inoltre, trovo fondamentale sottolineare come questi monaci siano stati estremamente importanti per le comunità dell’epoca.

Innanzitutto, queste abbazie hanno aiutato i longobardi, che erano un’altra popolazione germanica che aveva invaso l’Italia e di cui gran parte era pagana, a venire inseriti nel tessuto sociale locale, cristianizzandone numerosi”.

Ma l’impegno dei monaci non si limitò solo all’ambito spirituale e religioso, perché è grazie a loro che vennero effettuate importanti bonifiche nelle zone paludose circostanti e, soprattutto, è grazie a loro che vennero fondate alcune delle scuole più importanti di medicina chirurgica del tempo. Nel villaggio di Preci, infatti, vicino a Norcia, i monaci fondarono una delle più influenti scuole di chirurgia che poi è diventata famosa in tutta Europa.

“Nel 1500 circa – ha raccontato Morandini –, quindi dopo quasi 1000 anni dall’arrivo dei monaci in questa zona, ci sono stati dei chirurghi provenienti da Preci che andarono a operare nella corte del Re di Francia, diventando così tra i medici più rinomati dell’epoca. Ora questa scuola a Preci non esiste più, ma circa 600 anni fa era una delle più importanti e conosciute in Europa”. 

La sponsorizzazione dell’evento da parte della Regione Umbria ha dato la possibilità agli organizzatori di collaborare con una video maker locale, Daniela Cittadoni, che ha fatto dei video delle abbazie appositamente per l’occasione e che sarà possibile ammirare durante l’incontro. 

“Questa iniziativa  nasce anche da un desiderio di rivitalizzare un po’ il turismo in quelle zone che, soprattutto dopo la pandemia, hanno risentito delle difficoltà attuali”, ha concluso Morandini. 

Sarà possibile partecipare all’evento di persona o attraverso la piattaforma digitale  Zoom, a seconda della capacità permessa dalle restrizione attualmente in vigore. 

Tuttavia, le persone che intendono partecipare devono preventivamente registrarsi sul sito www.coasit.com.au.