BUENOS AIRES - La comunità di Villa Crespo, un quartiere di Buenos Aires, è stata scossa da una tragedia familiare che ha portato alla morte di Laura Leguizamón, del marito Bernardo Seltzer e dei loro due figli adolescenti, Ivo e Ian, prima che la donna si suicidasse.  

La polizia è stata allertata dalla domestica della famiglia, che ha trovato i corpi nell’appartamento al sesto piano di un edificio in via Aguirre. 

Ora le indagini si concentrano sullo stato mentale di Laura Leguizamón nei momenti precedenti alla tragedia.  

Secondo quanto emerso, la donna era affetta da una grave patologia psichiatrica che combinava depressione e schizofrenia. Il suo psichiatra ha confermato di averle consigliato un ricovero presso l’Ospedale Italiano, ma la paziente ha rifiutato il ricovero. 

La famiglia avrebbe sostenuto questa decisione, un aspetto che ora viene esaminato dalla giustizia per determinare se tale rifiuto possa aver influito sull'esito tragico dell'evento. 

Durante le perquisizioni nell’appartamento, sono stati trovati farmaci correlati al trattamento psichiatrico di Leguizamón: sertralina (un antidepressivo utilizzato per trattare disturbi d’ansia e depressione) e olanzapina (un antipsicotico prescritto per la schizofrenia e il disturbo bipolare). Questi farmaci suggeriscono che la donna stesse seguendo un trattamento attivo per un grave disturbo psichiatrico. 

La sorella di Laura, Nora Leguizamón, ha confermato che la donna aveva iniziato un trattamento almeno due mesi prima della tragedia, a causa dell’aggravarsi del suo quadro clinico.  

Secondo quanto riferito, la paziente aveva avuto due precedenti ricoveri: uno un anno e mezzo fa per un episodio grave di salute mentale e un altro quest’anno, dopo un viaggio a Mar del Plata, che lei stessa aveva descritto sui social come “confuso” e segnato da segni di sofferenza. Entrambi i ricoveri erano stati seguiti da dimissioni mediche. 

La giustizia sta ora cercando di capire se la decisione di non procedere con il ricovero, nonostante il consiglio del medico, possa aver avuto un ruolo nella tragedia.  

Inoltre, si sta valutando la possibilità di responsabilità da parte del professionista sanitario coinvolto. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla Legge 26.657, che regolamenta la salute mentale in Argentina e stabilisce che la mancanza di consenso del paziente rende difficile l’internamento involontario.