BUENOS AIRES - Cinque persone, tra cui una bambina di quattro anni, sono state trovate morte ieri pomeriggio in una casa del quartiere Villa Devoto di Buenos Aires, a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio.  

La tragedia si è consumata nell’abitazione dei nonni, dove erano riuniti i membri di una giovane famiglia residente in Italia in visita in Argentina.  

L’unico sopravvissuto è un bambino di due anni e nove mesi, figlio della coppia, che è stato soccorso vivo dal personale del Same e trasportato all’ospedale Zubizarreta. 

Le vittime sono Demetrio de Nastchokine (79 anni), sua moglie Graciela Leonor Just (73), uno dei loro figli, Andrés de Nastchokine (43), la sua compagna di nazionalità francese (42) e la figlia della coppia, di quattro anni.  

La famiglia era riunita per le vacanze: Demetrio e Graciela, pensionati di origine russa-belga stabilitisi in Argentina da decenni, avevano ricevuto il giorno precedente la visita del figlio Andrés e della sua compagna, residenti in Italia, insieme ai loro due bambini.  

Andrés era ingegnere informatico e dal 2014 lavorava per un’azienda con sede a Genova. Il viaggio in Argentina era stato pensato per far conoscere il più piccolo dei figli ai nonni. 

Secondo le prime ricostruzioni, il gruppo — che si trovava nella casa dei nonni — è stato colpito durante il sonno da un’avvelenamento provocato da una perdita di monossido di carbonio causata da un guasto a uno scaldabagno. 

Il dottor Alberto Crescenti, direttore del Same, ha spiegato che all’arrivo dei soccorsi i corpi delle vittime erano già privi di vita e che il piccolo superstite stava “reagendo bene” alle cure.

La causa del decesso, confermata anche dall’azienda distributrice di gas (Metrogas), è una fuga di monossido dovuta a una cattiva combustione, in un ambiente chiuso che non ha permesso la dispersione del gas. 

L’allarme è stato lanciato da un familiare che, giunto sul posto, ha trovato la scena e si è sentito male. È stata una vicina ad allertare il 911, permettendo così l’intervento dei vigili del fuoco e dei sanitari. 

Il caso ha riacceso l’allarme sul pericolo rappresentato dal monossido di carbonio, un gas inodore e letale: secondo dati di Metrogas, solo nel giugno 2025 si sono registrati 15 casi di intossicazione, con 39 persone colpite e due decessi. 

  

Gli esperti raccomandano controlli regolari sugli impianti di riscaldamento e ventilazione da parte di tecnici qualificati, sottolineando che la prevenzione è l’unico modo efficace per evitare simili tragedie.  

Come ha ricordato uno dei periti intervenuti sul luogo: “Gli apparecchi devono funzionare correttamente, non basta aprire le finestre: serve manutenzione costante”.