MOSCA - Mentre il mondo guarda alla Casa Bianca nelle ultime ore prima della cerimonia di giuramento di Donald Trump, da Mosca hanno fatto sapere che “nessuno rappresenterà la Russia all’insediamento”.

Nei giorni scorsi Vladimir Putin ha invece incontrato, a Mosca, il presidente iraniano Massoud Pezeshkian che durante la sua visita in Russia ha firmato un trattato di partenariato strategico ventennale che prevede una più stretta cooperazione nel settore della difesa e che potrebbe preoccupare l’Occidente.

Pezeshkian, alla sua prima visita al Cremlino dopo la conquista della presidenza lo scorso luglio, ha salutato la firma come un nuovo importante capitolo nelle relazioni tra i due Paesi, mentre Putin ha affermato che Mosca e Teheran hanno molte delle stesse opinioni sugli affari internazionali. “Questo trattato crea migliori condizioni per la cooperazione bilaterale in tutti i settori”, ha dichiarato Putin, sottolineando i vantaggi per i legami economici e gli scambi commerciali, che secondo Putin avvenivano per lo più nelle valute dei due Paesi.

“Abbiamo bisogno di meno burocrazia e più azioni concrete. Qualunque difficoltà venga creata da altri, saremo in grado di superarla e di andare avanti”, ha aggiunto Putin, riferendosi alle sanzioni occidentali contro entrambi i paesi. Putin ha dichiarato che la Russia informa regolarmente l’Iran su quanto sta accadendo nel conflitto in Ucraina e che i due paesi si consultano strettamente sugli eventi in Medio Oriente e nella regione del Caucaso meridionale.

Putin ha detto che il lavoro su un potenziale gasdotto per trasportare il gas russo in Iran sta procedendo e che, nonostante i ritardi nella costruzione di nuovi reattori nucleari per l’Iran, Mosca è aperta a potenziali altri progetti nucleari. Pezeshkian ha affermato che il trattato creerà buone opportunità e dimostrerà che Mosca e l’Iran non hanno bisogno di ascoltare l’opinione di quelli che ha definito “Paesi oltre l’oceano”. 

I dettagli dell’accordo ventennale Russia-Iran non sono stati resi noti, ma non si prevede che includa una clausola di difesa reciproca come quella siglata con Minsk e Pyongyang.

Nessuno dei due leader ha menzionato la cooperazione in materia di difesa durante la conferenza stampa al Cremlino, ma i funzionari di entrambi i paesi avevano detto in precedenza che parte del patto si concentrava sulla difesa.