DAMASCO - Un attacco armato dello Stato Islamico nella regione di Palmira, in Siria, ha causato la morte di due soldati americani e di un interprete civile statunitense, ferendo altri tre militari, secondo una nota del Comando Centrale degli Stati Uniti. L’aggressore, descritto come appartenente all’ISIS, è stato ucciso dalle forze alleate sul posto. Il contingente USA si trovava in Siria per supportare le operazioni antiterrorismo contro l’ISIS. Il presidente Donald Trump ha promesso una “dura rappresaglia” e ha espresso cordoglio per i caduti, sottolineando che l’area in cui è avvenuto l’attacco “non è ancora del tutto sotto controllo”. Il Pentagono ha confermato che colpirà chiunque “prenda di mira gli americani” ovunque nel mondo. La coalizione internazionale guidata dagli USA è attiva nel Paese da anni per contrastare la persistente minaccia jihadista, che continua a compiere imboscate nonostante la sconfitta territoriale nel 2019.
La notizia dell’attacco giunge in un quadro mediorientale già segnato da una profonda instabilità, soprattutto nella Striscia di Gaza. Nonostante il cessate il fuoco entrato in vigore il 10 ottobre, violazioni e tensioni persistono. Di recente, Israele ha compiuto un raid aereo mirato che ha ucciso un comandante d’alto rango di Hamas nella Gaza City, in quello che è stato descritto come un probabile colpo alle capacità di produzione di armi del gruppo, ma che rischia di compromettere ulteriormente la fragile tregua. Hamas ha accusato Israele di sabotare l’accordo di cessate il fuoco, mentre continue operazioni e recrudescenze di violenza hanno mantenuto un clima di insicurezza.