Il cadavere carbonizzato è stato trovato da uno dei figli del pensionato, recatosi ad indagare dopo che il padre non aveva fatto rientro. Il pensionato era solito svolgere lavori agricoli quasi ogni giorno. La seconda vittima nella regione è stata scoperta ieri pomeriggio a Cardeto si tratta di un uomo di 79 anni.
In Sicilia, a Paternò in provincia di Catania, un agricoltore è rimasto schiacciato dal suo trattore mentre tentava di domare le fiamme in una tenuta di Ponte Barca, investita da ieri da un vasto incendio simile a quello sviluppatosi tre settimane fa. Lungo la strada il mezzo che stava rimorchiando un contenitore d'acqua si è ribaltato schiacciandolo e uccidendolo.
Gli incendi in Aspromonte stanno propagandosi in tale misura e rapidità che sindaco e prefettura di Reggio Calabria hanno richiesto l’intervento dell’esercito. Attesi nelle prossime ore 130 Vigili del Fuoco provenienti da Lazio, Lombardia, Toscana, Marche, Veneto ed Emilia-Romagna. Carlo Sibilia, sottosegretario all'interno, ha dichiarato: “Continueremo a monitorare la situazione ora dopo ora, dando il pieno supporto del Ministero dell’Interno e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco alle popolazioni colpite dai roghi. Purtroppo stiamo verificando una generalizzata carenza di prevenzione, che è una competenza affidata alle Regioni”.
Notte di incendi quella trascorsa ieri nei pressi di Palermo nella zona delle Petralie ed in quella di Geraci Siculo, dove, nonostante l'opera ininterrotta di decine di volontari, della Forestale, della protezione civile e dei vigili del fuoco, molte persone hanno perduto aziende e case.
Stando ad uno studio condotto da Coldiretti, quest'anno il numero degli incendi è aumentato del 202% rispetto alle medie registrate tra il 2008 ed il 2020. Viene confermato il dato che attesta come 6 roghi su 10 siano di origine dolosa, innescati da piromani, ma sta emergendo sempre più un fenomeno strutturale. In Italia, ed in particolare nel Mezzogiorno, a causa della chiusura delle aziende agricole, aree sempre più vaste dei boschi nazionali si trovano private di sorveglianza in assenza di un agricoltore che le gestisca. Questa è una situazione estremamente preoccupante in un Paese come l’Italia nel quale oltre un terzo della superficie (circa 11 milioni e 400mila ettari) è coperta da aree boschive, una su tre parte di aree protette.