GAZA - Israele ha respinto una nuova bozza di accordo con Hamas, contraddicendo la notizia di un presunto accordo di principio diffusa prima dall’agenzia stampa libanese Al-Mayadeen.
“La proposta che israele ha recevuto non può essere accettata da nessun governo responsabile. Non c'è una reale volontà da parte di Hamas di procedere con un accordo. Israele rimane fedele al quadro Witkoff”, ha dichiarato un alto funzionario israeliano, citato dal quotidiano Times of Israel.
La risposta negativa del governo israeliano riguarda una nuova proposta che prevedeva - secondo l’agenzia libanese, affiliata a Hezbollah, che a sua volta citava una fonte palestinese - un cessate il fuoco di circa 70 giorni, durante i quali 10 ostaggi - cinque vivi e cinque deceduti - sarebbero stati rilasciati in due fasi. La bozza di proposta in questione modificava quindi il cosiddetto schema Witkoff che stabilisce un cessate il fuoco più breve per il rilascio di circa 10 ostaggi vivi.
Secondo le informazioni riportate da Al-Mayadeen, gli ultimi colloqui, mediati dall’inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e dall’imprenditore palestinese-americano Bishara Bahbah, si sarebbero conclusi questa mattina presto, senza specificare tuttavia dove si sarebbero svolti, né i nomi dei partecipanti.
Intanto, è salito ad almeno 33 morti e 55 feriti il bilancio dell’attacco israeliano che ha colpito una scuola a Gaza. Lo riferisce il ministero della Salute del territorio palestinese, riportato dall’Associated Press. L’esercito israeliano sostiene che la struttura non ospitava sfollati, ma miliziani.
Fahmy Awad, capo dei servizi di emergenza dell’enclave governata da Hamas, ha riferito che tra i morti vi è un padre con i suoi cinque figli e che la scuola è stata colpita tre volte e ha preso fuoco mentre le persone all’interno dormivano.
La versione di Israele è diversa. La scuola non era una struttura che ospitava profughi, ma un centro di comando utilizzato da Hamas e dalla Jihad Islamica, affermano le forze armate israeliane, in un comunicato diffuso sulle reti sociali. Secondo il comunicato militare, “il centro di controllo e comando veniva utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere intelligence allo scopo di eseguire attacchi terroristici contro civili e truppe israeliane”.
L’Idf (Forze di difesa israeliane) assicura di aver “adottato numerose misure, prime dell’attacco, per mitigare il rischio di colpire i civili, tra cui l’utilizzo di munizioni di precisione e sorveglianza aerea”.
L’Idf afferma di aver “colpito terroristi chiave che stavano operando in un centro di comando e controllo di Hamas e della Jihad Islamica nell’area che in precedenza ospitava la scuola Faami Aljerjawi nell’area di Città di Gaza”, aggiungendo che “le organizzazioni terroristiche utilizzano le infrastrutture civili e la popolazione di Gaza come scudi umani per le attività terroristiche”.
Un secondo attacco israeliano avrebbe colpito un’abitazione a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, provocando 19 morti e un numero ancora imprecisato di feriti. Lo riferisce una fonte medica all’agenzia Anadolu.