LONDRA - Fondata nel 1995 da un gruppo di italiane residenti nella City, inizialmente riunitesi per socializzare e promuovere iniziative culturali e benefiche, l’associazione Il Circolo rappresenta oggi una realtà consolidata della comunità italiana nel Regno Unito.

Nata come iniziativa spontanea di un gruppo di expat, in prevalenza mogli di professionisti trasferitisi per lavoro, si è nel tempo trasformata in una charity registrata, con una missione chiara: promuovere la cultura italiana nel Regno Unito e raccogliere fondi per borse di studio e progetti legati alla lingua italiana. A presiederla da qualche anno è Simona Spreafico, residente in Inghilterra da 18 anni.

Di formazione farmacologa, ha lasciato il lavoro in laboratorio per seguire la famiglia, trasferitasi a Londra per motivi professionali. Il primo contatto con Il Circolo è avvenuto all’Italian Christmas Bazaar – come si potrà facilmente intuire dal titolo, il mercatino natalizio - uno degli appuntamenti annuali più seguiti dell’associazione. “Dopo il mercatino ho partecipato a un Morning Tea, e in quell’occasione cercavano un nuovo tesoriere. Mi sono offerta e ho ricoperto il ruolo per circa cinque anni”, racconta. Oggi, dopo oltre un decennio all’interno del comitato direttivo, ne è diventata presidente e guida un gruppo attivo di circa 150 soci.

L’offerta culturale è ampia e diversificata: un club del libro mensile su Zoom curato dalla scrittrice Olga Campofreda, un club artistico con visite guidate ai musei londinesi condotte da un esperto d’arte volontario, serate dedicate alle regioni italiane con degustazioni di piatti tipici e interventi di studiosi ed esperti, e ancora concerti, conferenze, mostre, eventi conviviali.

“Alcuni eventi fungono anche da occasione per raccogliere fondi – spiega Spreafico – grazie a piccole donazioni fatte dai partecipanti, che servono a sostenere le nostre borse di studio e progetti educativi”. Le borse di studio de Il Circolo si rivolgono principalmente a studenti – non necessariamente italiani – che intendano approfondire aspetti della cultura, lingua, musica o arte italiana. Ogni anno, avvalendosi anche di collaborazioni con istituzioni accademiche come il Royal College of Music, vengono selezionati progetti meritevoli che promuovano lo scambio culturale tra Italia e Regno Unito. Il supporto potrà poi essere utilizzato, ad esempio, per sostenere un periodo di studio in Italia.

Premiazione Match Point 2024. Da sinistra sono: Alex Marchi, che ha letto gli incipit dei tre racconti vincitori, Marina Smimmo, moglie del Viceambasciatore Riccardo Smimmo, la vincitrice del primo premio, Flavia Catena, il vincitore del terzo premio, Max Mauro, la vincitrice del secondo premio, Alessia Piermarini, il Console Alessandro Mignini, Samantha Del Vigna (sponsor), e componenti della giuria, Daniele Derossi, Luisella Mazza e Paolo Nelli.

Nonostante non disponga di una sede fisica, per ragioni legate ai costi della capitale britannica, Il Circolo mantiene una programmazione ricca e regolare, talvolta ospitando gli eventi all’Istituto Italiano di Cultura o nelle abitazioni dei soci. Per coinvolgere anche le fasce più giovani, è stato attivato un Circolo giovani che organizza iniziative più informali, come aperitivi regionali, cene tematiche o concerti. “I giovani sono meno interessati all’idea dell’associazione tradizionale e non sempre si associano formalmente, ma partecipano volentieri agli eventi. È importante offrire loro occasioni concrete per avvicinarsi alla cultura italiana”, sottolinea la presidente. A frequentare questi incontri sono soprattutto i nuovi italiani arrivati a Londra negli ultimi anni per studiare o lavorare, più che i figli della prima ondata migratoria.

Il Circolo rappresenta un punto di riferimento riconosciuto anche dalle istituzioni italiane in UK. “Collaboriamo con l’ambasciata e con il consolato per diversi eventi e per la gestione delle borse di studio. Tra i nostri progetti più importanti c’è Match Point, il primo concorso letterario in lingua italiana rivolto agli italiani residenti nel Regno Unito”, spiega Spreafico. E proprio nella possibilità di offrire uno spazio culturale di incontro e confronto risiede, secondo lei, il valore più profondo dell’associazione: “Avere un luogo – anche se non fisico – dove sentirsi legati all’Italia è fondamentale. È un modo per mantenere vive le radici, ma anche per scoprire aspetti della nostra cultura che, nella quotidianità londinese, rischierebbero di rimanere invisibili”.

Il calendario degli eventi per la seconda metà del 2025 è già disponibile sul sito ufficiale dell’associazione.