BRUXELLES - I dazi che il governo Usa intende annunciare dopodomani riguarderanno “tutti i Paesi”, non solo quelli con i maggiori squilibri commerciali con gli Stati Uniti: lo ha detto il presidente Donald Trump. Ma, secondo la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, questa guerra commerciale lanciata da Trump dovrebbe portare a “una marcia verso l’indipendenza” dell’Europa.
“Lui lo chiama ‘Giorno della Liberazione’ per gli Stati Uniti ma io lo vedo come un momento in cui dobbiamo decidere insieme di prendere meglio il controllo del nostro destino, e penso che sia una marcia verso l’indipendenza”, ha detto la leader francese, intervistata dalla radio France Inter, definendolo come un “momento esistenziale per l’Europa”.
Il presidente americano ha detto ai giornalisti a bordo dell’Air Force One che “inizieremo con tutti i Paesi e vedremo cosa succede”, respingendo l’idea che le tariffe doganali colpiranno solo un numero ristretto di partner commerciali di Washington. Anche se il segretario al Tesoro Scott Bessent aveva sollevato la possibilità di colpire il 15% dei partner commerciali che presentano ricorrenti squilibri commerciali a danno degli Stati Uniti.
Dopo l’acciaio e l’alluminio, e prima delle automobili, il presidente Usa intende annunciare mercoledì i cosiddetti dazi “reciproci”, che cambieranno le regole del gioco del commercio mondiale. Il 2 aprile, che ha soprannominato “giorno della liberazione”, Trump intende erigere nuove barriere doganali che dovrebbero dipendere dalle tasse che i Paesi interessati impongono ai prodotti americani, ma anche da altri fattori.
“Fondamentalmente, sarebbero tutti i Paesi di cui abbiamo parlato”, ha detto il presidente, senza fornire ulteriori dettagli. Trump ha anche spiegato domenica che le tariffe doganali saranno “più generose” di quelle imposte da altri Paesi contro gli Usa: “Saranno più miti di quelli che questi Paesi hanno imposto agli Stati Uniti d’America nel corso dei decenni”. Questi Paesi “ci hanno fregato come nessun Paese ci ha mai fregato nella storia” e noi saremo molto più gentili con loro di quanto loro lo siano stati con noi, ha aggiunto.
La guerra commerciale lanciata dal presidente degli Stati Uniti creerà solo “perdenti” e danneggerà la crescita dell’eurozona: lo ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde intervistata dalla radio France Inter. Non solo, ma la zona dell’euro potrebbe subire una riduzione del Pil dello 0,3% e dello 0,5% in caso di risposta europea nel primo anno.
Per quanto riguarda l’inflazione, la numero uno della Bce si è mostrata cauta: “No, non possiamo dire ‘è finita, è finita, è alle nostre spalle’. Perché, purtroppo, siamo soggetti a molte incertezze e quando Trump decide improvvisamente di aumentare i dazi del 25% sul settore automobilistico o decide la reciprocità che si applicherà dal 2 aprile, questo porta necessariamente a dei cambiamenti”.
Lagarde ha aggiunto che “Per metterci in condizione di negoziare efficacemente, dobbiamo dimostrare che non siamo disposti ad adagiarci. Trump è una persona che ha sempre un approccio transazionale. Applica questo tipo di principio, che è più tipico del mondo degli affari, alla gestione delle relazioni internazionali”, ha concluso in un momento in cui l’Ue sta preparando la sua risposta ai dazi statunitensi.